Orciano, un lancio di palloncini bianchi
per l'addio al bimbo morto di meningite

Orciano, un lancio di palloncini bianchi per l'addio al bimbo morto di meningite
di Osvaldo Scatassi
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Giovedì 29 Gennaio 2015, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 20:04
ORCIANO (Pesaro e Urbinop) - Un volo di palloncini bianchi, che trasportava verso il cielo le dediche scritte dai compagni di scuola, ha concluso la messa funebre per il piccolo Francesco Maraschi, 10 anni, stroncato domenica scorsa da una meningite batterica fulminante.



Bianca anche la bara in cui è stata composto il corpicino, seguita in silenziosa processione fino al cimitero di Orciano, il paese in cui viveva Francesco. Un saluto toccante, prolungato, come se si volesse ritardare il distacco da quel bambino che tutti hanno visto crescere. Ha voluto trattenerlo ancora un po’ (solo un altro po’, il tempo di salutare con la manina, un ciao già colmo di nostalgia ma anche di speranza) un disegno sul manifesto che i compagni di scuola hanno voluto dedicare al loro Francesco. Si vedeva Gesù che lo invitava a seguirlo e lui che rispondeva: «Un attimo, saluto i miei amici, poi vengo». Un addio di estrema compostezza e per questo ancora più toccante. Piena la chiesa di San Cristoforo, dove il parroco don Mirco Ambrosini ha officiato il rito funebre. Gente in lacrime anche in piazza e lungo la strada fino al camposanto. Impossibile stimare quanti abbiano voluto salutare Francesco per l’ultima volta, l’impressione è che tutto il paese si sia riunito nell’abbraccio alla famiglia, osservando il lutto cittadino proclamato a partire dalle 13 di oggi. La chiesa era gremita a tal punto da rendere quasi impossibile l’avvio della processione, perché non c’era modo di passare tra le persone. Il sacerdote ha annunciato che una stanza dell’oratorio sarà intitolata a Francesco. Dopo la benedizione finale, il padre del bambino, Gianluca Maraschi, ha chiesto la parola per ringraziare tutti e ha chiesto scusa per le preoccupazioni nate nelle famiglie di Orciano: compagni di scuola, di nuoto e di catechismo sono stati sottoposti a una terapia antibiotica a titolo precauzionale, per prevenire pur bassissimi rischi di contagio.
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