«Per poter parlare del caso specifico bisognerebbe conoscere la storia di quest’uomo. Il raptus comunque è un problema che va inquadrato nella psicopatologia-spiega Cesario Bellantuono, ex direttore della clinica psichiatrica di Torrette- tecnicamente parlando si chiama discontrollo degli impulsi, qualcosa che si manifesta in persone labili e con problemi disturbi di personalità». Luca Giustini è tuttora ricoverato nel reparto di psichiatria a Torrette. La sua storia personale e famigliare verrà passata al setaccio da medici e inquirenti: «Un raptus è un picco di aggressività che si sviluppa in persone predisposte a perdere le staffe dopo aver accumulato tensioni, ansia e stress nel corso della vita» continua Bellantuono. Poi l’allarme: «Se durante l’interrogatorio è apparso dissociato non significa necessariamente che abbia simulato. In molti casi chi compie questi gesti pensa anche di togliersi la vita una volta riacquistata la lucidità per capire cosa ha fatto». Raptus prevedibile? «E’ difficile per amici e famigliari cogliere i segnali. Il fatto che quest’uomo abbia chiesto a un collega se era felice, o che sia stato visto negli ultimi tempi con lo sguardo spento non sono segnali indicativi».
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