Falconara, morto Dino Gigli: il suo ristorante amato da calciatori e vip

Falconara, morto Dino Gigli: il suo ristorante amato da calciatori e vip
2 Minuti di Lettura
Sabato 12 Luglio 2014, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 13:30
FALCONARA Morto a Falconara a Dino Gigli, titolare de Il Cantuccio, il ristorante dello storico ristorante amato dai big dell'Ancona Calcio. Gigli, 68 anni, era malato da un anno. Ex ferroviere e dirigente della Falconarese calcio, venticinque anni fa aveva intrapreso con la moglie l'avventura nella ristorazione dando sfogo al suo estro, proponendo piatti della tradizione familiare, alcuni presi in prestito dai genitori, fino ad arrivare alle specialità anconetane, stoccafisso in primis.



Gigli lascia la moglie Maria e i figli Francesco e Giulia e proprio quest'ultima si lascia andare ai ricordi. «È stato sempre nell'ambito sportivo e in particolare calcistico, mi ricordo quando da ragazzina mi portava a vedere tutte le partite della Falconarese - racconta - Poi, nel periodo in cui l'Ancona militava in serie C, B e A, dal momento che era amico di molti giocatori e membri dello staff, tutti venivano nel nostro ristorante. Ricordo ancora quando Pietro Parente un giorno si mise persino a prendere le ordinazioni come fosse un cameriere, ma ricordo anche Castorina, Lucidi, Nicola e tantissimi altri».



Negli ultimi anni Gigli si era appassionato anche della squadra locale Fc Falconara dove gioca suo figlio Francesco (oggi cuoco de Il Cantuccio) e non si perdeva una partita per nulla al mondo. «Purtroppo non potrà festeggiare il venticinquesimo anniversario del suo ristorante che sarà a settembre - prosegue sua figlia - È sempre stato un uomo creativo e gli piaceva cucinare, così tanto che con la mamma aprirono dal nulla questa attività portata avanti con una grandissima passione. Dallo stoccafisso all'anconetana che adorava cucinare, alle ricette più familiari. Ora io e mio fratello continueremo come abbiamo sempre fatto seguendo le sue orme».



I funerali si svolgono oggi alle 15 nella chiesa del

Rosario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA