La storia inizia nel mese di ottobre del 2013, quando una persona ultraottantenne ha segnalato ai carabinieri di Fabriano un prelievo anomalo sul suo conto corrente per l’importo di 1.200 euro, da egli mai effettuato. L’anziano ha confermato di essersi recato in banca, ma di aver effettuato operazioni di natura diversa.
Con il passare del tempo, altre segnalazioni del genere sono giunte ai militari. Tutte operazioni anomale avvenute nello stesso istituto di credito, con le stesse modalità e sempre con protagonisti, loro malgrado, di persone anziane. Il capitano Iurlano ha deciso, quindi, di costituire una squadra ad hoc - composta dai marescialli Antonello Paterni e Gennaro Vitiello - per indagare su queste denunce. Si è, dunque, individuata una dipendente della banca che, in tutte le circostanze segnalate, avrebbe effettuato le operazioni richieste, ma anche i prelievi di cassa non autorizzati, come accertato dai militari attraverso la raccolta dei documenti inerenti le operazioni effettuate allo sportello che riportano la sigla della donna indagata. Da qui la denuncia.
La donna nega ogni suo coinvolgimento. Le indagini proseguono per accertare ulteriori prelievi anomali ai danni di correntisti, nella stragrande maggioranza dei casi, anziani.