Pieve Torina, dopo il dramma di Andrea Sepi,
il padre di Elia: ora sono insieme in cielo

Andrea Sepi
di Alessandra Bruno
2 Minuti di Lettura
Domenica 15 Marzo 2015, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 19:41
PIEVE TORIVA - Martedì l'addio ad Andrea Sepi, stroncato da infarto durante la partita di calcetto, a soli 18 anni. La funzione si terrà alle 15, probabilmente nella parrocchia di Santa Maria Assunta a Pieve Torina, luogo d'origine del giovane studente dell'Itgc G Antinori di Camerino, spirato in ospedale venerdì sera alle 23.



«Siamo vicini alla famiglia di Andrea, preghiamo per loro: ora è insieme a Elia in cielo». Così Giorgio Longarini, il papà del 12enne scomparso il 15 febbraio durante una partita di rugby. Il dramma di Andrea Sepi ricorda quello del piccolo Elia, l'atleta morto durante un incontro sportivo, disputato sul campo di Villa Potenza con la squadra Amatori rugby Macerata under 14, in quella che sembrava una domenica come tante altre di passione e sport.



Due famiglie, con il cuore distrutto, unite nella solidarietà. Questa mattina alle 9, quasi a testimoniare il filo tracciato dal destino, al Duomo si è tenuta la messa per il trigesimo di Elia. Parole di vicinanza, che infondono coraggio, quelle di papà Giorgio, cuoco del seminario Redemptoris Mater. Al suo fianco ci sono la moglie Cristina Guazzaroni , Matteo, il gemello di Elia, e la minore Ester, 9 anni: «Vogliamo stringerci al dolore della famiglia- prosegue il papà di Elia - i nostri due angeli ci vegliano da lassù. La fede ci sta aiutando molto e tante persone ci sono vicine e ci regalano continuamente dimostrazioni di affetto».



Elia, tranne qualche piccolo dolore al petto che passava con un po' di riposo, non era mai stato male prima di quel tragico giorno. Il medico legale Loredana Buscemi ha effettuato l'autopsia e renderà note le sue conclusioni tra un mese circa. Proseguono gli accertamenti su un caso che merita «un'attenzione particolare», come dichiarò la dottoressa. «Non ci sono novità- spiega Giorgio - non sappiamo ancora nulla sulle cause». Il dolore è vivido come il primo giorno, ma la preghiera offre un po' di sollievo: «Elia ci manca ogni singolo giorno: la sua voce, i suoi movimenti e il suono delle canzoni che amava cantare. La fede ci permette di andare avanti, ma l'assenza fisica di Elia si fa sentire tantissimo», conclude papà Giorgio.