Crisi Benelli, calano gli esuberi a Pesaro
«Ma non c'è un piano industriale»

Crisi Benelli, calano gli esuberi a Pesaro «Ma non c'è un piano industriale»
di Luigi Benelli
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Sabato 15 Novembre 2014, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 17:50
PESARO - Il peso della storia a contrasto con un futuro ancora incerto. I lavoratori della Benelli Qj moto hanno manifestato questa mattina proprio davanti al museo della due ruote in via Mameli.



I motori di un tempo consolidano uno dei marchi più prestigiosi, ma c'è una vertenza in corso tutta da decifrare come spiegano i sindacalisti Marco Monaldi della Fiom Cgil e Leonardo Bartolucci della Fim Cisl. «La proprietà cinese ci ha prospettato inizialmente 39 esuberi, ora stiamo trattando sul numero di 24, ma entro giovedì la proprietà vuol sapere quanti sono pronti all'esodo volontario. Al momento sono solo 2 dei 24. E ha stanziato incentivi all'uscita: 12 mila euro per chi ha più di 10 anni di anzianità, 10 sotto i 10 anni e infine 8 per i part time. Non c'è ancora la quadra perché se da un lato si chiede un ridimensionamento non ci sono certezze sul piano industriale. Lo abbiamo richiesto da tempo, ma non ci viene dato». I dubbi riguardano la produzione e in generale il sito pesarese. «Tra gli esuberi si chiede di ridurre il reparto produttivo da 22 a 10 unità, questo la dice lunga sulle prospettive dello stabilimento. Vogliamo sapere se diventerà solo una commerciale di prodotti realizzati in Cina, o altro. Del resto qui in Italia non si producono nuovi modelli di moto dal 2010, quello che si fa sono solo restyling di moto già in commercio». Al presidio è arrivato anche il sindaco Matteo Ricci che vuole «incalzare la proprietà cinese a dare una risposta. Abbiamo già inviato una lettera ora vogliamo incontrare l'amministratore delegato cinese e poi il titolare».



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