E’ dunque corsa a due, o forse a tre. Perché anche Alessio Caprari, l’imprenditore dorico, titolare di un’azienda specializzata nell’elettronica navale, appoggiato da una cordata di imprenditori locali e non, fa sapere di aver rinnovato la sua disponibilità confermando la proposta presentata a novembre. Dalla corsa, oltre al gruppo Ferretti, si è invece ritirato anche il cantiere Wider di Monteporzio, l’azienda nautica, fondata dall’ex presidente di Pershing Tilli Antonelli, che nei giorni scorsi aveva più volte rilanciato il suo interesse per l’acquisizione della Isa, garantendo la riassunzione da subito di tutti i 102 i lavoratori. Palumbo, Rossi. E forse Caprari, la cui proposta presentata a novembre non era stata presa in considerazione in quanto depositata con una procedura giudicata non corretta.
Cosa succede ora? Isa e commissario liquidatore si prenderanno alcuni giorni per esaminare le offerte vincolanti di acquisto, compararle e scegliere il partner con cui presentarsi al Tribunale fallimentare per cambiare lo scenario e riavviare l’attività dello stabilimento di via Mattei, in concordato liquidatorio. Intanto i lavoratori sono pronti a chiedere un incontro con ciascun contendente per approfondire i singoli piani industriali, con particolare riferimento alle garanzie occupazionali. «Sinora – dice il segretario Fiom Giuseppe Ciarrocchi – la vertenza Isa, tra annunci e marce indietro, è stata segnata da molte sorprese, giochi strani e in parte incomprensibili. Una sorta di teatro dell’assurdo. E’ positivo che ci siano due offerte formalizzate, ma per valutarle nel merito vogliamo conoscerne i dettagli. Dopo quel che è accaduto è bene non dare nulla per scontato». Il riferimento è alla mancata conferma dell’opzione di acquisto da parte di Rossi, dopo la firma del preliminare, e l’ingresso nella partita di Wider e Ferretti, che poi hanno rinunciato.
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