"Il matrimonio, un lavoro come un altro": il libro di Valeria Fatone racconta con ironia il legame di coppia

Valeria Fatone con Emanuele Urso
di Valeria Arnaldi
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 20:47

É la realtà delle relazioni sentimentali, anche extraconiugali, ad essere illustrata con ironia nel volume di Valeria Fatone  “Il matrimonio, un lavoro come un altro”, edito da Albatros, presentato oggi a Roma, presso la libreria Notebook all’Auditorium Parco della Musica. A parlare di solidità dei legami di coppia, oltre all’autrice, Ivo Mej, capo servizio La7. Tra gli ospiti in sala, Emanuele Urso.

«Il matrimonio, nel libro, è rappresentato come una prigione», afferma Ivo Mej, a introdurre l'argomento. L'unica via di fuga pare essere il tradimento.  Più delle nozze, che nel libro di 192 pagine, come rimarca Mej presentandolo, arrivano a pagina 188, a essere illustrato è il percorso che porta – o meno – al “sì”.  

«Il matrimonio è una gran bella cosa, ma non può essere vissuto come si faceva cento anni fa, bisogna essere più elastici, più fluidi, come dicono i giovani – spiega l’autrice - Luciano De Crescenzo diceva: era facile ai tempi di Socrate dire a una donna “ti amerò per tutta la vita”. La vita media era di 25 anni. Ora si è allungata, abbiamo tanto impegni e molte cose da fare. Se non si è più smart, se non si prendono le cose più alla leggera, magari si finisce per lasciarsi».

La protagonista, giovane donna in carriera, è innamorata di un uomo molto più grande di lei, sposato. Il sentimento è così forte da farle accettare anche di avere solo i ritagli di tempo del partner. Quando parla della relazione a un’amica, però, la giovane scopre che le opinioni su batticuore, relazioni e nozze possono essere ben diverse.

«Ho voluto mostrare modi differenti di vivere l’amore. Una donna controbatte le affermazioni dell’altra. Il libro è divertente, frizzante», dichiara Valeria Fatone. «Ed è anche una bella storia d’amore romantica, raccontata con le poesie che lui dedica alla giovane, i testi delle loro canzoni.

Lui rappresenta tutto quello di cui lei avrebbe bisogno, la sicurezza che non ha avuto, una figura che la sorregga, un punto fermo attorno al quale ruotare, cosa di cui abbiamo bisogno tutti». Da qui la riflessione sul vincolo del “sì” e, soprattutto, del “per sempre”. «Il matrimonio – prosegue Fatone - deve rappresentare un punto fermo nella nostra esistenza di esseri umani, perché purtroppo siamo fluttuanti. È un bel valore che bisogna avere, è bello credere nel sentimento, però le farfalle nello stomaco riguardano il primo periodo, dovremmo saperlo ormai. No, dunque alle esagerazioni, tipo le scenate di gelosia per un tradimento dopo quindici anni di relazione». Poi, aggiunge, ridendo: «Troppo tempo ci ho messo...».

In tale ottica, l’amante diventa un modo per allentare lo stress nella coppia. «Noi possiamo negarlo quanto vogliamo ma è quello che succede. Faremmo meglio ad accettarlo», afferma Fatone.

Romanticismo e cinismo dialogano, pagina dopo pagina, per riflettere sulla realtà del vincolo e la fattibilità – concreta – del “finché morte non ci separi”, in uno scontro tra morale cattolica e istinto naturale.

«Il libro vuole far riflettere sui nostri rapporto sentimentali. Il genere è quella della cosiddetta chicken literature, vuole essere divertente ma anche far pensare», commenta l’autrice. «È scritto in modo allegro, spicciolo, sportivo. Tutti si angosciano quando l’amore finisce, ma bisogna gestirlo. Molta gente divorzia, pensando di aver sbagliato persona. Hanno dimostrato che, durante il lockdown, le separazioni sono aumentate perché si è stati costretti a passare più tempo insieme. La monogamia non è naturale o la vari, con impegni, amici, vacanze, cose da fare insieme, oppure... L’uomo non è monogamo».

Un viaggio divertente e divertito alla ricerca di una differente libertà di vita e di coppia.

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