L'amore? «Finisce ma non è sempre tutto da buttare» parola di Valeria Fatone, autrice di "Il matrimonio un lavoro come un altro"

Per l'autrice l'istinto ci porta a innamorarci continuamente, ma il cuore ci lega a doppio filo alla persona con cui abbiamo costruito una famiglia. Fatone sarà a Più Libri Più Liberi dal 7 all'11 dicembre a Roma

L'amore? «Finisce ma non è sempre tutto da buttare» parola di Valeria Fatone, autrice di "Matrimonio un lavoro come un altro"
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 12:49

Natale, tempo di feste e sentimenti “familiari” da condividere a casa sotto l’albero con i propri cari, mentre quelli “passionali” ossia legati alle nostre emozioni, vengono rimandati a dopo le feste. E’ uno dei temi discussi nel libro uscito lo scorso maggio “Il matrimonio un lavoro come un altro” di Valeria Fatone che l’8 dicembre sarà disponibile per interviste e firmacopie presso lo stand C70 della casa editrice Albatros, nel corso della fiera “Più libri più liberi”, alla Nuvola di Fuksas a Roma Eur, fra il 7 e l’11 dicembre prossimi.

«Siamo fatti di istinto che ci porta a innamorarci continuamente, ma anche di cuore che ci fa legare a doppio filo con la persona con cui abbiamo fatto dei figli e creato una famiglia: tutto questo ha un valore, non è da buttare via e non va rovinato con litigi e incomprensioni dovuti solo all’assiduità del rapporto» sostiene l’autrice nel suo romanzo che narra la storia d’amore fra una giovane donna, Marika e Alberto che è sposato e più anziano di lei.

Ma se non stiamo più bene con un partner e ce ne piace un altro, non è giusto cambiare?

“La facciamo troppo semplice: mi sono stancato e me ne vado.

Quando si tratta solo di noi, possiamo tranquillamente permettercene il lusso, ma se abbiamo dei bambini dobbiamo pensare alle conseguenze su di loro, non più solo a noi stessi. E dovremmo riflettere su un fatto: non siamo monogami per natura, esaurito un sentimento siamo pronti per farne nascere un altro e sarà sempre così, all’infinito”.

Quindi per lei non ha senso separarsi?

“No, perché chiudiamo con una persona, ricominciamo con un’altra e dopo un tot di tempo ci ritroveremo allo stesso punto, mentre avremo messo a soqquadro la famiglia e fatto del male ai nostri figli. Sarebbe più intelligente rendersi conto del fatto che le emozioni dei primi tempi sono destinate ad esaurirsi (anche perché, se rimanessimo sempre in quella fase inebetita di farfalle nello stomaco manderemmo all’aria la nostra vita) e accettare che poi il sentimento si assesta sull’affetto che può essere anche molto grande, se non lo sciupiamo prendendocela con l’altro”.

Secondo lei bisognerebbe fare buon viso a cattivo gioco?

“Dopo anni di relazione ci stanchiamo di chiunque, non è colpa né nostra né sua. Se capiamo che la nostra insofferenza nei confronti dell’altra persona è dovuta solo al fatto che ci siamo ormai annoiati per un aspetto, realizziamo che d’altro canto le vogliamo bene. Allora direi di valorizzare questo sentimento, evitiamo di tenere il muso e attaccare l’altro per delle sciocchezze, pensiamo che è nostro dovere far funzionare il rapporto familiare e poi se qualche brivido ce lo prendiamo fuori non sarà la fine del mondo”.

Lei legittima quindi l’amante?

“Abbiamo bisogno di emozioni, è la ragione per cui ognuno ha i suoi segreti nel telefonino: non possiamo campare solo di doveri, lavoro, suocera, figli e problemi. Il nostro cervello ha bisogno di evasione. Quando la persona che abbiamo accanto non la rappresenta più la cerchiamo altrove, è un fatto naturale”.

E come la mettiamo con il partner ufficiale?

“La persona con cui stiamo, la famiglia che abbiamo creato con lei, sono un punto di riferimento basilare nella nostra vita, è ciò che ci fa sentire le spalle forti per affrontare il mondo. Può essere un grande amore-affetto, fondamentale per noi e per i figli. Le emozioni però appartengono a un altro ambito e se lo accettassimo senza fare stupide tragedie, staremmo tutti meglio. Soprattutto oggi che viviamo una vita lunghissima, ha più senso parlare di fedeltà sessuale a una sola persona? Diceva bene Luciano De Crescenzo: ‘Era facile ai tempi di Socrate dire a una donna Ti amerò per tutta la vita, la vita media era 25 anni!’”.

"Il matrimonio, un lavoro come un altro": il libro di Valeria Fatone racconta con ironia il legame di coppia

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