Tribunale di Latina, il presidente ai giudici: udienze a distanza quando possibile

Tribunale di Latina, il presidente ai giudici: udienze a distanza quando possibile
di Elena Ganelli
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 14:55

I numeri del contagio da Coronavirus crescono in maniera esponenziale in provincia di Latina e anche la gestione degli uffici giudiziari non può non tenerne conto. Così, a distanza di pochi giorni dalla precedente ordinanza con la quale si limitava l'accesso a Tribunale, Procura e giudice di pace alle parti, agli avvocati e ai testi dei procedimenti in programma, il presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti ha firmato un nuovo provvedimento che, alla luce della proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica, cerca di ridurre ulteriormente la frequentazione delle aule di piazza Buozzi.

Con il nuovo decreto, che prende atto del permanere dell'emergenza sanitaria nazionale; rilevato che la Regione Lazio, con ordinanza dell'8 ottobre ha stabilito misure ulteriormente limitative, in particolar modo per la provincia di Latina; considerato quindi che la modifica normativa sembra espressamente consentire la possibilità di tenere con modalità alternative le udienze che non necessitano della presenza necessaria delle parti il presidente invita i giudici del Tribunale di Latina a disporre tempestivamente lo svolgimento con modalità alternativa delle udienze suscettibili di tale trattazione, almeno sino al 31 dicembre prossimo.

Al solo fine di rispettare il termine di 30 giorni di preavviso si legge nel provvedimento - autorizza i giudici a disporre rinvii idonei a consentire il rispetto del termine di preavviso.


Nel frattempo tornano alla ribalta i problemi dell'Ufficio del giudice di pace: i dipendenti di via Vespucci hanno proclamato lo stato di agitazione a conclusione di un'assemblea nel corso della quale è emerso come la scopertura di organico raggiunge il 46% visto che a fronte di una dotazione prevista di 15 unità in realtà in servizio ce ne sono soltanto 8, situazione che, sottolineano i partecipanti alla riunione, pregiudica il corretto funzionamento dei servizi amministrativi civili e penali per oggettiva sproporzione tra carichi di lavoro e unità amministrative. Anche l'organico dei giudici è palesemente sottodimensionato: dei 15 previsti in servizio ce ne sono soltanto tre più due applicati.

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