Senza un tetto badanti e separati. Le situazioni più critiche alla stazione

Senza un tetto badanti e separati. Le situazioni più critiche alla stazione
di Laura Alteri
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Lunedì 9 Gennaio 2023, 09:18

Senza una casa, un lavoro o risparmi per sostenersi autonomamente, in tanti finiscono per dormire in strada, lontano dalla famiglia o dal paese di origine. Sono soprattutto uomini, tra i 20 e i 50 anni, italiani e stranieri, messi in ginocchio da separazioni, costi della vita insostenibili, licenziamenti, solitudine. Queste persone trovano rifugio in una vecchia fabbrica dismessa, si accampano in stazione, nei sottopassaggi, in campagna. Ed è in questi luoghi che li trovano, in piena notte, i volontari dell’Unità di Strada della Croce Rossa Italiana del Comitato di Aprilia, nell’ambito del progetto Emergenza Freddo.

IL LAVORO DELLA CROCE ROSSA

I volontari della Croce Rossa portano un aiuto immediato, una bevanda, cibo, vestiti puliti, medicine e ascoltano le loro storie personali. “Per strada troviamo badanti mandate via da casa alla morte degli anziani, coppie che non vogliono andare in dormitorio per non doversi separare o per non dover lasciare in strada il proprio cane, braccianti che di giorno lavorano nei campi e la sera dormono in stazione”, spiegano i volontari. Alcune di queste persone restano anche senza documenti, perché gli vengono rubati da altri senzatetto o sottratti dai datori di lavoro. “Molti di loro hanno problemi di alcolismo, bevono per tenersi al caldo e obnubilare la mente. Incontriamo persone con la scabbia, bronchiti, che presentano morsi di topi e gravi ferite. Noi interveniamo con uno zaino di primo soccorso, ma per i casi gravi chiamiamo il 118. Altre volte ci offriamo di accompagnarli dal medico dei migranti presso la Asl di Aprilia. Ma se non ci chiedono espressamente un aiuto non possiamo costringerli”, raccontano i volontari. Spesso è difficile avvicinare qualcuno che vive in strada perché diffidente nei confronti degli altri: per questo la Croce Rossa, attraverso corsi specifici, insegna ai propri volontari come instaurare un dialogo con queste persone, in modo rispettoso ed empatico. “La nostra divisa si riconosce subito, significa lealtà, secondo i Principi Fondamentali del Movimento. Tanti si fermano a parlare con noi, ci raccontano ogni sera una versione diversa della loro storia: molti hanno un passato difficile, hanno chiuso i rapporti con la famiglia, devono credere in qualcosa", raccontano i volontari.
Chi vive in strada si abitua a una vita senza regole, senza orari, per questo è tanto difficile andare in dormitorio dove non si possono portare animali né bere alcol. “Alcune persone non si avvicinano, si limitano a chiederci soltanto un aiuto materiale, poi tornano nel loro silenzio”.

La Croce Rossa non si sostituisce alle istituzioni, ma si offre di aiutare le persone ai margini a comunicare con gli uffici comunali. “Lavoriamo da sempre a stretto contatto con i servizi sociali. Dopo i primi aiuti psicologici, materiali e, laddove necessario, sanitari, indirizziamo le persone verso le istituzioni. Ad Aprilia, per una adeguata accoglienza delle persone in difficoltà, si dovrebbe creare una struttura con bagni e docce, dove far lavare e cambiare i senzatetto per restituirgli dignità” concludono i volontari.

I PROGETTI DEL COMUNE

“Stiamo allestendo un dormitorio a Cisterna, affidato alla coop. Parsifal. La Croce Rossa potrà usufruire di questo spazio per le persone che soccorre in strada”, afferma l’assessora alle Politiche Sociali di Aprilia Francesca Barbaliscia. Sempre in ambito sociale, in futuro potrebbe sorgere un housing first/stazione di posta grazie al PNRR: tra i luoghi papabili per ospitare questo servizio c'è la struttura, in costruzione in via Giusti, che ospiterà la mensa sociale della Fondazione Come Noi.

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