Scherma, il sogno americano di Arianna Pappone. Tra laurea e Tokyo 2020

Arianna Pappone in redazione al Messaggero
di Giovanni Del Giaccio
3 Minuti di Lettura
Giovedì 26 Luglio 2018, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 20:47
L'INCONTRO
«A una certa devi anche decidere quali sono le priorità...» Lo slang è quello della sua età, le idee chiare quelle di una ragazza che di fronte alla grande occasione non si tira indietro. Arianna Pappone, 19 anni, talento della scherma, lascia Latina, l'Italia e l'Esercito per la quale da alcuni mesi è tesserata e si trasferisce negli Stati Uniti. Ha detto sì alla proposta della St. John's university di New York, studierà Economia, al corso Global development e ovviamente tirerà di fioretto, la sua specialità.
IL PALMARES
Avrà una borsa di studio, proposta proprio dall'università del Queens, quartiere residenziale della Grande mela , e sarà chiamata a difendere i colori della St. John's. Senza dimenticare l'azzurro: con le Nazionali giovanili, finora, ha l'oro in Coppa del mondo a squadre (bronzo individuale) quello personale ai Giochi del Mediterraneo (bronzo a squadre) l'argento europeo
IL PROFILO
Diploma appena conseguito al liceo classico Dante Alighieri di Latina (83/100, conciliando studio e impegni sportivi), un inglese praticamente perfetto - anche grazie agli eventi internazionali ai quali ha preso parte - e ovviamente la scherma. Un vizio di famiglia. Il papà, Gianni Pappone, è anche il suo maestro, il gemello Francesco ha tirato ma ha preferito altro, la cugina Valentina Cipriani è un'altra campionessa. «In palestra e sulle pedane sono cresciuta». Così tanto da approdare in Nazionale, arrivare alla scuola di Frascati che è la prima in Italia. «Conciliare scuola e allenamenti, gare, ritiri, è difficile - dice - i professori capiscono, ti giustificano, ma non c'è ancora una mentalità che agevoli chi fa sport. Io studiavo anche di notte e sono soddisfatta del risultato ottenuto». Soprattutto se immaginiamo che a febbraio ha dovuto sostenere anche le prove per l'Esercito, dove gli atleti si arruolano per avere la possibilità di vivere, dato che gli sport minori non hanno seguito (e sponsor) se non in occasione delle Olimpiadi.
LA SCELTA
Arianna vuole studiare, occuparsi di relazioni internazionali, lo avrebbe fatto anche in Italia ma è arrivata la chiamata... «I fiorettisti italiani all'estero sono molto ricercati. Quando c'è stato il contatto non volevo crederci, invece era tutto vero. Non avrei mai pensato che qualcuno mi trovasse persino gli sponsor per farmi allenare e studiare, avere un tutor al seguito. Lì la realtà è diversa, c'è competizione tra università ma soprattutto puoi coniugare studio e sport». La borsa di studio sarà totale, vivrà nel college e rappresenterà l'università statunitense. La seguirà il coach russo Yury Gelman, con il quale è già entrata in contatto
E torniamo alle priorità: «La mia è studiare, voglio centrare l'obiettivo oltre lo sport e in Italia minimo sarei andata fuori corso, perché mentre prepari una gara c'è l'appello degli esami e salti una sessione. Negli Stati Uniti avranno tanti difetti ma da questo punto di vista hanno un sistema unico, puoi conciliare sport e studio».
In poco tempo esame di lingua, visto, preparativi, addio all'Esercito che «non l'ha presa bene, con due compagne stavamo formando una squadra, mi spiace però questa è un'occasione troppo importante e hanno capito».
LA FAMIGLIA
Si parte il 26 agosto, mamma e papà le hanno detto di pensarci bene ma ovviamente sono contenti, come il fratello e gli amici. Arianna non ha problemi di peso forma, mangia di tutto, ama il sushi e il pesce in generale, però la mancanza di pasta e pizza vere forse la avvertirà. Altri sport? Guardare tennis e tuffi, giocare a badminton. E il fidanzato? Sorride. «Non c'è e se pure ci fosse stato sarei andata comunque». Idee chiare, appunto.
IL FUTURO
La concorrenza in Nazionale è tanta, oggi ci sono la Volpi, la Errigo e la Di Francisca, dietro scalpitano Favaretto, Mancini e Rossini. «Io faccio quello che devo e vediamo come va». Chiaro che il pensiero è alle Olimpiadi, c'è Tokyo 2020.
«Presto per dirlo, io punto a una grande soddisfazione sportiva, un europeo assoluto, un mondiale, le Olimpiadi sono un sogno per chiunque faccia sport, ma voglio anche laurearmi e poter vivere del mio lavoro, altrimenti non avrei fatto un'esperienza del genere».
A una certa...
 © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA