Palasport, pilastri a rischio: servirà un anno per i lavori

Palasport, pilastri a rischio: servirà un anno per i lavori
di Vittorio Buongiorno
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Martedì 28 Novembre 2023, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 12:24

«La situazione è complicata». Ieri al termine dell'ennesima riunione in Comune i tecnici e i funzionari non nascondevano timori e preoccupazioni. Il problema è sorto sotto il complesso degli spogliatoi, sia quelli utilizzati da bambini e adulti che si allenano in piscina, sia quelli destinati agli atleti che giocano nel PalaBianchini. E' una scatola costruita in cemento armato agli inizi degli anni settanta che è agganciata alle due gabbie metalliche del palasport e della piscina coperta. Nel seminterrato degli spogliatoi i pilastri si stanno sbriciolando. Chi c'è stato racconta che i cosiddetti copriferri vengono via ad una leggera pressione delle dita, che ci sono plinti ormai ridotti all'osso e che anche i solai appaiono allo stremo.

Ieri nelle riunioni che si sono susseguite il tecnico che doveva certificare il collaudo statico della struttura e che ha denunciato la situazione, l'architetto Fabio Scalzi, ha ribadito che il problema è serio, che la struttura poteva cedere e che è una fortuna che non sia accaduto. Poteva bastare, ha spiegato, anche una scossa di terremoto. E a quel punto, essendo le tre parti del palazzetto agganciate insieme, poteva accadere di tutto.
Ecco perché serve cautela.

Da ieri è iniziata una ricognizione approfondita che porterà nel giro di una settimana, dieci giorni, i tecnici ha redigere una relazione dettagliata che consentirà di decidere come procedere.

Ma già ora l'ipotesi di una demolizione-ricostruzione sembra esclusa. Troppo rischioso abbatterla visto che l'ala degli spogliatoi, come abbiamo spiegato, è agganciata alle altre parti del palazzetto. Al momento si propende per un intervento complessivo di riparazione dei pilastri e dei solai. Certo ci vorrà del tempo. Il rischio è che il palasport resti chiuso mesi, forse un anno.
Ma è prematuro dirlo ora. Durante le riunioni la sindaca ha chiesto più volte come sia stato possibile arrivare a questa situazione. Innanzitutto, hanno spiegato i tecnici, il clima molto umido ha favorito l'ammaloramento del cemento armato che ha comunque una vita media di mezzo secolo. E poi le infiltrazioni e le perdite d'acqua che qualcuno ha definito «colossali», le strutture ovviamente ne hanno risentito. Ci sono segnali evidenti di come negli anni più volte i solai si sono riempiti d'acqua. A peggiorare le cose anche le tubazioni d'acqua a cielo aperto agganciate ai solai che hanno provocato un carico notevolissimo sulla struttura, in molti punti si sono sganciate, piegate e stanno perdendo acqua. Insomma una situazione definita «limite» su cui bisogna intervenire immediatamente.

Dalle carte sarebbe emerso che il Comune era a conoscenza del problema - allora ovviamente circoscritto - addirittura dal 2005 ma che poi gli interventi previsti siano caduti nel dimenticatoio fino ad oggi. Un fatto grave che dovrà essere verificato e confermato. Ora però il tempo è scaduto e bisognerà trovare i soldi per intervenire immediatamente. Non è escluso che al termine della ricognizione si possa arrivare tenere chiuso solamente l'atrio e l'ala degli spogliatoi, lasciando fruibile sia il campo del palasport sia la piscina esterna su cui è previsto il montaggio di una tensostruttura. In entrambi i casi serviranno dei container esterni con bagni e spogliatoi temporanei. Ma se ne parlerà solo dopo aver capito come intervenire sui pilastri dell'ala spogliatoi. Quello che conta ora è rendere la struttura completamente sicura.

 

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