Falso nella cartella clinica, medico del pronto soccorso assolta dopo 5 anni

Falso nella cartella clinica, medico del pronto soccorso assolta dopo 5 anni
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 11 Gennaio 2022, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 08:15

 Assolta «perché il fatto non sussiste». Si chiude dopo oltre cinque anni la vicenda di un medico di pronto soccorso accusata di avere falsificato il certificato di un paziente.
La storia inizia all'ospedale San Giovanni di Dio, a Fondi, il 18 ottobre del 2016. Entra in turno il medico, successivamente imputata, Marianna Psaroudaki che qualche mese dopo si ritrova in un fascicolo della Procura con l'accusa di falso in atto pubblico. Secondo il capo d'imputazione avrebbe cancellato dalla cartella la circostanza che un minore che si trovava in pronto soccorso era stato già sottoposto a visita da una collega e che era stato attivato il centro antiveleni. Il ragazzo, infatti, aveva ingerito candeggina. La dottoressa era accusata appunto di avere cancellato la circostanza della visita e che erano attesi gli esami, oltre la chiamata al centro antiveleni «indicando invece la sola dicitura - si legge nel capo d'imputazione - si invia al medico curante». Secondo la ricostruzione presente nella denuncia dalla dirigente e recepita nell'imputazione veniva contestata, appunto, la falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Era stata richiesta anche l'attivazione di un procedimento disciplinare respinto - già all'epoca - dal direttore generale Asl di Latina Giorgio Casati. Ieri, sentiti anche i testi della difesa (i medici Vincenzo Bembo e Carlo Catenaccio) si è giunti all'assoluzione ed è stato chiarito che è compito del medico dimettente quello di compilare la parte della cartella clinica relativa alle note e prescrizioni «affermando dunque la correttezza dell'operato della dottoressa Psaroudaki, che in tutti questi anni non ha mai perso fiducia nella giustizia, e la totale insussistenza del reato contestato» - dice l'avvocato Maria Chiara Parmiggiani che ha assistito il medico.


«La sentenza - aggiunge il legale - è il giusto epilogo di un processo che doveva finire prima, di una vicenda umana e giudiziaria che ha segnato duramente la vita, non solo professionale, di un medico competente, diligente e onesto. Il Tribunale ha riconosciuto la fondatezza degli argomenti difensivi». Il giudice monocratico Laura Morselli ha deciso per l'assoluzione, chiesta anche dal pm. Il medico ha inteso «ringraziare la Asl che aveva respinto a suo tempo il procedimento disciplinare e chi mi è stato vicino in questa vicenda».
Giovanni Del Giaccio
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