Ospedale di Fondi, prosegue la protesta di Cusani

Ospedale di Fondi, prosegue la protesta di Cusani
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Sabato 11 Dicembre 2021, 05:01
SPERLONGA
Sul nuovo atto aziendale il pur esiguo fronte degli amministratori dissidenti non arretra di un passo, e prosegue nell'agitare lo spauracchio della chiusura dell'ospedale di Fondi. Ieri mattina i fautori del no sono tornati a contestare pubblicamente - attraverso una conferenza - le previsioni del piano di riorganizzazione dell'offerta sanitaria provinciale, percepito come il colpo di grazia alla funzionalità del San Giovanni di Dio e, di conseguenza, del presidio Centro. Se nelle scorse settimane a fare da sfondo alla discesa in campo era stato il Municipio fondano, questa volta alle spalle dei ribelli si stagliava proprio il nosocomio di via San Magno. A capeggiare il drappello di non allineati c'era ancora il sindaco di Sperlonga Armando Cusani, spalleggiato dall'omologo di Campodimele Roberto Zannella e da una parte dell'opposizione della Piana, vale a dire consiglieri comunali e rappresentanti delle civiche di centrodestra Riscossa fondana, La mia Fondi e Fondi terra nostra. Cusani, il vero animatore della campagna per rimettere mano all'atto aziendale in relazione al presidio Centro, continua a sostenere una tesi netta, in contrasto con quella della maggior parte dei restanti primi cittadini, che a fine novembre hanno approvato la bozza presentata dall'Asl, ora al vaglio della Regione per eventuali modifiche. «Dopo la riduzione ai minimi termini di quelle che ne rappresentavano le tradizionali eccellenze, questo atto avvia alla chiusura dell'ospedale di Fondi, non c'è dubbio. Va tutto in questa direzione. Chi dice il contrario forse non l'ha nemmeno letto», ribadisce il sindaco sperlongano. Sicuro, insieme ai suoi sodali, che il maldigerito piano dell'Azienda sanitaria sia figlio di «un disegno antico», volto a un depotenziamento attuato in maniera scientifica negli anni. Giusto per far capire la discordanza di opinioni: a sentire il sindaco di casa, Beniamino Maschietto, il nuovo atto aziendale «è perfetto». Posizione fortemente criticata dai dissidenti, come quella dei consiglieri regionali pontini, accusati di un'assordante silenzio. Una battaglia strumentale, quella capitanata dall'ex presidente della provincia? «Assolutamente no, e non c'è nessun fine elettorale. È per il territorio, voglio lanciare un grido d'allarme, sono preoccupato per gli abitanti del comprensorio» dice Cusani esponendo numeri, criticità e prospettive. E cercando di fare altri proseliti tra gli amministratori: «Dobbiamo essere tutti insieme». Nel frattempo, si attendono le decisioni dei vertici della Pisana: «Non ho perso le speranze su un cambio di strategia della Regione. E per attuare le proposte le coperture finanziarie ci sono».
Mirko Macaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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