Era originario di Terracina e nella sua città natale gli sarà dato l'estremo saluto. E' mancato, a 96 anni, Lanfranco D'Onofrio, decano dei cronisti di "nera" a Roma, per anni punto di riferimento nella sala stampa della Questura.
Aveva iniziato la professione a 19 anni con l'Unità, poi era passato a Paese Sera e infine aveva collaborato con Repubblica. «I colleghi lo chiamavano affettuosamente “L’Imperatore” - ricordano al Sindacato cronisti romani, del quale era stato tesoriere - e negli anni si era guadagnato la stima di poliziotti e carabinieri per la sua correttezza e professionalità. D’Onofrio è stato testimone di tutti i più grandi gialli e avvenimenti di nera che sono avvenuti nella capitale sin dal dopoguerra e fino ai nostri giorni». Molto attivo nell'Unione nazionale cronisti e appunto nel Sindacato cronisti romani, al congresso nazionale Unci di San Felice Circeo sottolineò a più riprese le sue origini pontine con i colleghi arrivati da tutta Italia.
D'Onofrio lascia la moglie Serena e i figli Rosangela e Andrea.