Accerchiato, picchiato e poi accoltellato mentre era seduto con gli amici al tavolino di un bar. Vittima della violenza inaudita di tre uomini, ora finiti agli arresti, è stato un 17enne del capoluogo, pestato nella tarda serata del 1 agosto scorso davanti al Caffè Nanà, nella zona pub di Latina.
Un'azione fulminea, di cui forse il ragazzo non ha avuto neppure il tempo di rendersi conto. Sono arrivati a bordo di due auto, hanno accostato davanti al locale e lo hanno individuato e accerchiato: tre uomini, armati anche di un bastone di legno e di un coltello, contro un minorenne per di più disarmato. E da lì è iniziato l'inferno.
Il giovane era seduto ai tavolini esterni del bar e stava trascorrendo una serata in compagnia di altri amici quando improvvisamente è stato bloccato per impedirgli di difendersi, picchiato senza pietà e poi colpito con un fendente. Un'aggressione inquietate interrotta soltanto quando uno dei presenti, temendo il peggio, è intervenuto per salvarlo allontanando i tre e chiedendo l'intervento delle forze dell'ordine.
I responsabili però sono risaliti subito in auto e si sono dati alla fuga in tutta fretta dileguandosi prima che sul posto sopraggiungessero le pattuglie dei carabinieri. Intorno al locale intanto una folla di persone, il giovane a terra sanguinante, sconcerto e paura da parte di tutti i presenti. Per il 17enne è stato necessario ricorrere alle cure dei sanitari per le botte ricevute e per una ferita da arma da taglio sul corpo.
Sin da subito i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Latina hanno avviato le indagini per ricostruire la vicenda e identificare i componenti del gruppo e, grazie anche ad alcune testimonianze raccolte sul posto, sono riusciti a delineare il quadro dell'accaduto.
Vanno intanto avanti le indagini sulla rissa di domenica tra un gruppo di ragazzi, tutti tra i 16 e i 19 anni, all'esterno del Mc Donald's di via Isonzo, il cui bilancio è di quattro feriti. Il fast food ha messo a disposizione delle forze dell'ordine le immagini delle telecamere di videosorveglianza, ma per ricostruire l'accaduto sarà necessario anche confrontare i filmati con le versioni fornite dai ragazzi coinvolti.
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