La storia di Lola è simile a quella di altre attrici che hanno calcato le scene del cinema e della televisione per tanti anni e che ora si godono il meritato riposo. Se non fosse che Lola è in realtà uno scimpanzè.
La storia di Lola
Il suo nome d’arte è Tanga e dal 1982, anno del suo debutto da protagonista in “Bingo Bongo” con Adriano Celentano, ha recitato per trent’anni nelle pellicole italiane di successo insieme al suo addestratore Daniel Berquiny. Oggi Lola ha 47 anni e vive, amata e coccolata, in una pensione a cinque stelle ad Aprilia (Latina), riconosciuta “zoo” dal ministero dell’Ambiente, insieme a oltre cento specie di animali che nella loro carriera hanno recitato per grandi registi o fatto parte di compagnie circensi, un’oasi in mezzo alla natura gestita da Berquiny e dalla sua famiglia.
Come fu per Cita, la fidata amica di Tarzan nel cinema americano, anche Lola ha alle spalle decine di parti di primissimo piano. «Meriterebbe l’Oscar alla carriera» racconta l’addestratore, due medaglie d’oro al Festival internazionale del circo, oggi tra i principali fornitori di animali per il cinema. «Lola per me è come una figlia, abbiamo iniziato insieme questo lavoro: abbiamo un rapporto di complicità, affettuosa ma anche permalosa, esattamente come potrebbe essere una star di Hollywood».
I FILM
Lola ha lavorato da protagonista insieme a Dario Argento in “Phenomena”, è stata diretta da Mario Monicelli in “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno”.
Il curriculum non finisce qui: era con Massimo Boldi in “Paparazzi”, ma anche con Giorgio Panariello, nei cinepanettoni dei fratelli Vanzina e di Neri Parenti ma anche nella serie tv cult “Classe di Ferro” con Adriano Pappalardo, Rocco Papaleo e Francesco Apolloni, quest’ultimo oggi apprezzato regista con cui Berquiny continua a collaborare.
«La sua carriera è stata costellata di successi, ma non si è mai montata troppo la testa», racconta scherzando Daniel, «oggi Lola vive insieme ad altri scimpanzè allo zoo, felice di accogliere i visitatori con una smorfia o un saluto. Per quello che ha rappresentato per il cinema meriterebbe un premio, un Oscar o un David di Donatello. Credo che ne sarebbe felice».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout