Erano riusciti a ottenere un maxi risarcimento, avevano fatto pignorare i conti della Unipolsai per 16 milioni di euro, ma nessuno aveva mai riscosso gli assegni per oltre 2 milioni emessi dalla compagnia e intestati agli eredi della vittima. Dietro c'era una truffa, scoperta dopo che la compagnia assicurativa ha sporto denuncia alla Procura di Bologna. Gli stessi legali che avevano chiesto il pignoramento, infatti, chiedevano un ulteriore versamento non agli eredi ma su un conto corrente russo intestato a un cittadino romeno.
Gli accertamenti della Polizia stradale hanno consentito di scoprire che di vero c'era solo l'incidente nel quale era morta una cittadina nigeriana, a maggio 2014, nell'hinterland milanese. Il resto era tutto inventato, a partire dalla documentazione apparentemente emessa da un notaio nigeriano, ove si attestava la volonta’ dei famigliari della defunta a procedere legalmente nei confronti degli istituti assicurativi italiani al fine di ottenere un risarcimento.. Un sistema messo a punto nello studio "Trotta" di Latina, non nuovo a episodi del genere.
Il titolare dello studio e il complice romeno sono destinatari della misura degli arresti domiciliari, notificata al primo mentre il secondo è ancora ricercato.
Risultano indagati due avvocati dello studio e la segretaria per aver concorso alla formazione di alcuni atti e alla conservazione “occulta” delle pratiche.