Fuga dei migranti, il sindaco di Cori: «Vigilanza non competeva a noi, ciascuno si assuma sue responsabilità»

Fuga dei migranti, il sindaco di Cori: «Vigilanza non competeva a noi, ciascuno si assuma sue responsabilità»
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Domenica 2 Agosto 2020, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 18:23

«Ci siamo trovati nella condizione di dover superare perplessità che pure avevamo. Occorreva prendere delle decisioni in una situazione di emergenza e necessità», interviene  così il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, per spegnere sul nascere le polemiche dopo la fuga dei migranti in quarantena nel Santuario della Mdonna del Soccorso.

«Noi ci siamo messi a disposizione, abbiamo fornito anche le brande su cui questi ragazzi hanno dormito, li abbiamo accolti nonostante, come dicevo, le nostre perplessità e il malcontento di una parte della popolazione anche perché avevamo rassicurazioni sui controlli e sul fatto che si sarebbero garantite la sicurezza e la tranquillità di tutti. Dopodiché non è l’amministrazione comunale che può assumersi la responsabilità della vigilanza e dei controlli, non possedendone evidentemente gli strumenti». dice il primo cittadino. «Ora, è vero che le forze dell’ordine sono riuscite celermente a riprendere 13 dei 18 ragazzi però, nella prosecuzione del dialogo tra le forze dello Stato e il Comune, si chiedono, con rispetto ma con forza, controlli e vigilanza efficaci che rispettino la comunità di Cori e le sue esigenze di sicurezza, anche in virtù del fatto che questo luogo è stato scelto dalle forze dell’ordine proprio perché ritenuto più idoneo per un controllo efficiente».

«Noi ci siamo assunti le nostre responsabilità - dice De Lillis - anche perché rispondiamo a istituzioni superiori, come ministero dell’Interno e Prefettura ma non possiamo da soli far fronte o rispondere di una situazione di questo tipo, è indispensabile che tutte le forze dello Stato, ciascuno per il proprio ruolo, si assuma le sue». Parole ferme per chiarire che quanto è accaduto non è colpa dell'amministrazione comunale. «Da questa esperienza, come ho avuto già modo di dire e ribadisco ora, risulta ancora una volta evidente che il tema dell'immigrazione non va sempre affrontato sull'onda dell’emergenza - conclude il sindaco - . Il territorio provinciale tutto deve attrezzarsi in modo strutturato e organizzato ed evitare nel futuro di coinvolgere sempre le stesse le comunità che si sono sempre dimostrate vocate al valore dell'accoglienza».

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