L'Antimafia conferma le presenze pontine dei clan, allarme su Formia: «Troppe slot»

Rosy Bindi durante un incontro della commissione antimafia a Latina, a dicembre 2014
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 06:30
Un quadro che conferma la presenza della criminalità organizzata in provincia di Latina. È quello che emerge dalla relazione conclusiva della commissione parlamentare antimafia che oltre a situazioni ormai cristallizzate, arriva fino alla situazione recente. Confermando gli investimenti in attività economiche dei clan, in particolare nel settore turistico. Ci sono, poi, i riferimenti che vanno da “Damasco” all’operazione “Tiberio”, dagli investimenti di Cipriano Chianese a “Don’t touch”, dai Mallardo ai Di Silvio-Ciarelli ma un passaggio è particolarmente attuale e preoccupante.

«Il sud pontino appare sempre di più come l’avamposto di una sorta di grande camera di compensazione dei sistemi criminali. Formia è stata definita la Las Vegas del sud pontino, in ragione dell’elevato numero di sale da gioco. In città risultano attive 16 sale da gioco, 32 esercizi commerciali in possesso di slot machine e video poker, con il rapporto all’incirca di una macchinetta ogni 70 abitanti».

Soldi da ripulire, forse, e incassi garantiti.

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