L'OPERA
Ok, il terreno è quello giusto: è di proprietà comunale, non ha vincoli e ha la giusta destinazione urbanistica, a servizi. Il Palatenda, o come si chiamerà, si può installare lì, accanto al grande parcheggio di fronte l'istituto Don Milani, in via Cilea, e al costruendo nuovo centro sportivo outdoor finanziato da Pnrr. Ma diversi consiglieri comunali hanno chiesto di verificare nel frattempo la disponibilità anche di altri terreni.CORRETTA DESTINAZIONE
Intanto però, gli assessori competenti, Annalisa Muzio per l'Urbanistica e Andrea Chiarato per lo Sport, hanno chiarito ieri nella seduta congiunta delle due commissioni come il terreno inizialmente indicato, di 23.032 metri quadri, sia perfetto: «L'esigenza hanno spiegato Muzio e Chiarato - è quella di dotare la città di un impianto importante che possa rispondere alle esigenze delle società sportive e dei cittadini tutti. L'area individuata dagli uffici è ubicata nel quartiere Q4, in prossimità della strada statale 148 Pontina, che si presenta interamente di proprietà comunale, per lo più pianeggiante, con destinazione idonea alle attività sportive e ricreative. Anche dal punto di vista della viabilità e dei parcheggi, l'area risulta ben dotata e, ai sensi del Ptpr, non risulta interessata da alcun vincolo paesaggistico. Per altro, questo impianto andrebbe a posizionarsi esattamente in contiguità dell'intervento di realizzazione del centro sportivo outdoor Nuova Latina finanziato nell'ambito del Pnrr. Il progetto, quindi, doterebbe i quartieri Q4 e Q5 di servizi, centrando anche l'obiettivo di incrementare l'integrazione sociale attraverso il recupero dell'area urbana in cui è previsto». Il "tendone" (che poi sarà in realtà una struttura più complessa) sarà a norma per tutte le federazioni: in particolare del volley, che pretende, per i propri campionati, almeno 3.500 posti e almeno 12 metri di altezza, del basket, del calcio a 5.
Non tutti i consiglieri sono apparsi però d'accordo. Se Dario Bellini (Lbc) ha sottolineato che «occorre considerare come una struttura del genere, a servizio di tutta la città, rappresenti però per il singolo quartiere una servitù: immaginate, a ogni evento, il carico di traffico e auto», dalla maggioranza in diversi hanno chiesto di valutare altri terreni. È il caso di Renzo Scalco, che ha evidenziato come «per la Marina, per decenni non si sono realizzate opere», o di Mauro Anzalone, che ha invece suggerito «l'Intermodale di Latina Scalo, che è accanto all'aeroporto e alla ferrovia», o di Fausto Furlanetto, che ha chiesto di valutare «i 12 ettari dietro la Comunità incontro» (che però la Muzio ha ricordato essere a destinazione agricola), o di Federica Censi secondo cui «una sola piscina comunale non basta». Tutte le proposte saranno comunque valutate e la decisione finale si avrà nella prossima seduta.