Candidati sindaci anti gay? A Latina si organizza un "Pride" regionale il 25 giugno

Candidati sindaci anti gay? A Latina si organizza un "Pride" regionale il 25 giugno
di Marco Cusumano
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Venerdì 27 Maggio 2016, 09:16
Il 5 giugno è una data importante, non solo perché si vota. Ma anche perché entrerà in vigore la nuova legge su unioni civili e convivenze di fatto. Eppure a Latina molti candidati a sindaco hanno firmato, in un incontro a porte chiuse dal sapore piuttosto grottesco, un impegno solenne con i cittadini. Quale impegno? In realtà sono sei.

Ma il più importante è senz'altro quello in cima all'elenco: «Favorire e promuovere la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna...». Chissà quanta attenzione hanno prestato, i candidati a sindaco, a queste prime due righe del testo. Soltanto 3 di loro si sono rifiutati di firmare il documento che taglia fuori senza mezzi termini le coppie omosessuali, proprio adesso che hanno visto riconoscere il loro diritto all'unione. Non hanno firmato Enrico Forte, Damiano Coletta e Marilena Sovrani.Hanno invece sottoscritto l'impegno: Nicola Calandrini, Alessandro Calvi, Davide Lemma, Gianni Chiarato, Angelo Tripodi e Salvatore De Monaco. Chissà se a qualcuno di loro, nella segreta stanza allestita dalle associazioni promotrici del Family Day, è balenato un minimo dubbio prima di firmare quel documento.

LA REAZIONE. Ora arriva la reazione della comunità omosessuale. Una reazione che parte da Roma attraverso i gruppi organizzati Lazio Pride 2016, Sei Come Sei, Gay Center e Azione Trans. La risposta è radicale. «Gli aspiranti sindaci di Latina firmano un documento contro i gay? Noi organizziamo il gay pride a Latina». Già fissata la data, il 25 giugno. «Quel giorno - spiegano i promotori - nel capoluogo pontino, arriverà il primo Pride per le persone lesbiche, gay, bisex e trans a livello regionale. Un evento, aperto a tutta la popolazione, che vuole portare nelle province laziale i temi LGBT per sensibilizzare e combattere l'omofobia. Diversi infatti gli episodi di discriminazione riscontrati nelle province laziali anche attraverso le segnalazioni al numero verde Gay Help Line 800713713».

«Abbiamo incontrato nel Lazio migliaia di studenti - spiegano Marilu Nogarotto, Fabrizio Marrazzo e Aurora Marchetti Molti hanno raccontato episodi di discriminazione e violenza. E' necessario svegliare l'orgoglio delle persone gay, lesbiche, bisex e trans, anche alla luce della petizione anti gay firmata da diversi candidati sindaco a Latina. Tra le parole d'ordine della manifestazione dell'orgoglio gay avremo Liberiamo Latina dalla discriminazione. Uno slogan che abbiamo lanciato in rete il 25 maggio».

Intanto i promotori del documento esultano per il risultato ottenuto. «Il comitato Difendiamo i Nostri Figli - spiega Alessio Pagliari - prende atto con soddisfazione che, in seguito all'incontro del 21 maggio con i candidati sindaco, conclusosi con la firma di un documento condiviso, gli stessi candidati firmatari dell'impegno nei numerosi interventi pubblici hanno più volte rimarcato la loro totale volontà di tutelare i temi a favore della famiglia e della difesa della vita, contenuti nello stesso documento». Nessun riferimento alle polemiche sugli omosessuali, ma un invito a sottoscrivere il documento anche ai candidati al Consiglio comunale.

E intanto la polemica è esplosa, anche sui social network, con commenti pro e contro il documento e il Gay Pride organizzato come risposta. In molti si domandano se sia ammissibile la sottoscrizione di un documento a favore della famiglia naturale e contro la diffusione dell'ideologia gender, ammesso che tale teoria esista realmente.