Sezze piange Daniele, venerdì 15 la città si ferma: lutto cittadino

Sezze piange Daniele, venerdì 15 la città si ferma: lutto cittadino
di Monica Forlivesi
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Mercoledì 13 Marzo 2019, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 12:41
Lutto cittadino venerdì prossimo a Sezze in memoria di Daniele Nardi. L'alpinista scomparso a soli 42 anni sul Nanga Parbat insieme al compagno di spedizione, Tom Ballard, sarà ricordato dalla sua gente che vuole stringere in un ideale abbraccio la sua famiglia, la moglie, il figlio di pochi mesi, i genitori e i due fratelli. Il lutto è stato proclamato ieri dall'amministrazione guidata da Sergio Di Raimo che nella premessa dell'ordinanza scrive: nella giornata di sabato 9 marzo è stata ufficializzata la scomparsa del caro Daniele Nardi che rappresenta per la comunità di Sezze un punto di riferimento importante, espressione di forza, coraggio e portatore di valori di vita fondamentali quale ambasciatore nel mondo per i diritti umani. L'ordinanza prosegue sottolineando che l'intera collettività è stata profondamente colpita dalla tragica notizia e vuole, in modo concreto, dimostrare la propria vicinanza ai familiari.
Il Comune intende quindi manifestare «in modo tangibile e solenne il dolore del paese». Venerdì saranno esposte le bandiere a mezz'asta per l'intera giornata in municipio e nelle scuole di ogni ordine e grado Daniele sarà ricordato con le attività che i docenti riterranno più opportune dalle 10 alle 12. Negozi e attività commerciali, imprenditoriali e professionali sono invitate a sospendere le proprie attività per mezz'ora a partire da mezzogiorno e il sindaco invita tutte le persone presenti nel territorio comunale ad osservare un minuto di silenzio alle 12,30. Infine l'invito ai cittadini a esporre nelle loro abitazioni un drappo bianco a dimostrazione della grave perdita e del profondo dolore.
Sezze onorerà così quel figlio morto inseguendo il suo sogno, quello di scalare d'inverno il Nanga Parbat, quel giovane uomo che portava su ogni vetta la bandiera dei diritti umani, anzi portava la scuola sulle alte vette con i diritti umani e con i colori della bandiera italiana. Era stata proprio dell'alpinista di Sezze l'idea di unire alle sue avventure l'impegno umanitario.

TXIKON E MORO PRONTI A RECUPERARE I CORPI
Mentre la comunità pontina piange il suo ragazzo, quel ragazzo che si allenava correndo al crepuscolo sulla Semprevisa, il mondo dell'alpinismo si mobilita per recuperare il suo corpo e quello di Tom Ballard. Dopo la disponibilità di Alex Txikon, l'alpinista che ha guidato i soccorritori e che ha ritrovato Daniele e Tom, ieri anche un altro alpinista, Simone Moro - che nell'inverno del 2016 si era aggregato alla spedizione del trio Txikon-Sadpara-Nardi dalla quale Daniele Nardi si era allontanato in disaccordo - si è offerto di intervenire nelle operazioni di recupero. La famiglia su questo non si è ancora espressa, ed è una decisione che spetta esclusivamente a loro. Per quanto riguarda Moro, ha dichiarato: «Confrontandomi con chi era impegnato nelle operazioni di soccorso, sono infatti in contatto con Alex Txikon, mi sono fatto l'idea che sia tecnicamente fattibile e quindi mi sto preparando per farmi trovare pronto nell'eventualità che si decida di procedere». La sua, rimane una proposta, se lasciare Daniele e Tom sul Nanga Parbat o tentare di riportarli a casa lo stabiliranno le loro famiglie. La disponibilità di Moro ha destato qualche perplessità per via delle sue dichiarazioni nei giorni in cui Daniele e Tom erano ancora dispersi, aveva criticato la loro scelta definendo quella spedizione un errore, troppo pericolosa. Ma questo non è il tempo delle polemiche, è il tempo del silenzio e del rispetto.
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