«Daini del Parco del Circeo in pericolo di vita», l'appello delle associazioni animaliste

«Daini del Parco del Circeo in pericolo di vita», l'appello delle associazioni animaliste
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Martedì 2 Marzo 2021, 08:47 - Ultimo aggiornamento: 15:19

«I daini del Parco del Circeo sono in pericolo di vita». E'  l’allarme lanciato dalle associazioni AM.AN.T Odv, Animal Aid italia, Arcamica, Earth, ENPA, Gaia e LNDC che sottolineano come i tre bandiche riguardano la cessione di questi animali, pubblicati recentemente, prevedano oltre all'adozione da parte di enti e associazioni, anche la traslocazione in aziende alimentari o faunistico venatorie. 

Non solo, sono numerosi i paletti inseriti nel bando che rendono le adozioni davvero difficili: dalla costruzione di chilometri di cordolo di cemento ai tempi di bando molto stretti. «Anche se apprezziamo l'apertura del Parco Nazionale del Circeo alla teorica possibilità di adozione dei daini – commentano le associazioni - non vi è alcuna priorità o prelazione alle adozioni o comunque di soluzioni non cruente rispetto alla cessione alle aziende alimentari o faunistiche venatorie.  Anzi, siamo fortemente preoccupati per i numerosi paletti imposti a chi vuole salvare questi animali, paletti inesistenti per le aziende alimentari o faunistiche venatorie, dove i cacciatori potranno divertirsi a sparare a queste creature»

Chi volesse adottare uno di questi animali deve infatti garantire la creazione di un cordolo di cemento lungo chilometri per circondare l’area in cui dovrebbero stare i daini, ovviabile semplicemente con una buona rete elettrosaldata.«Dubitiamo – affermano le Associazioni - che le aziende faunistico venatorie abbiano tali infrastrutture, d'altro canto non le ha neppure il Parco Nazionale del Circeo che, al contrario, ha recinzioni fatiscenti che consentono ai daini – ma non solo – di attraversare la strada e che necessiterebbero di essere riparate».  

Le associazioni lanciano  un  appello sia al Presidente del Parco, già dimostratosi sensibile al tema, sia al Ministero dell’ambiente. «Mentre si stanno valutando anche azioni legali, chiediamo subito che sia data assoluta precedenza alla salvaguardia della vita degli animali, e chiediamo che sia presa in considerazione anche la possibilità che il Parco stesso, in una zona delimitata, possa tenere i daini sterilizzando le femmine in modo da impedire ogni riproduzione»

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