Comune di Latina e smart working, cosa cambia per dipendenti e cittadini durante l’emergenza

Comune di Latina e smart working, cosa cambia per dipendenti e cittadini durante l’emergenza
di Monica Forlivesi
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 16:03
È tutto pronto per lo smart working al Comune di Latina, ieri la delibera è stata approvata dalla giunta Coletta e immediatamente sarà possibile per i dipendenti lavorare da casa. Ma come funziona il lavoro e soprattutto i servizi per i cittadini nei giorni del Coronavirus? Prima di scendere nei dettagli tecnici vediamo quale è stato lo spirito che ha animato l'ente di piazza del Popolo. Lo spiega il vicesindaco e assessore al Personale Maria Paola Briganti: «Siamo stati tempestivi perché il momento così delicato impone a tutti di condividere ogni sforzo ed evitare strumentalizzazioni. La nostra priorità è stata avere cura della salute dei dipendenti e delle loro famiglie, rimanendo comunque attinenti alle norme e responsabili del ruolo istituzionale che ci impone di far fronte alle richieste indifferibili dei cittadini. Insomma: tuteliamo il personale e allo stesso tempo assicuriamo i servizi ai nostri cittadini. Tutto questo ben sapendo che si tratta di una situazione nuova, per questo come giunta la monitoreremo settimanalmente, perché è probabile che ci siano nuove esigenze di cui tenere conto e modifiche da effettuare».

Ieri è stata dunque approvata la proposta di regolamentazione e gestione del cosiddetto lavoro agile per tutto il personale, dirigenti compresi, con decorrenza immediata e fino alla fine dell'emergenza. I dipendenti che svolgono mansioni compatibili con l'assenza fisica dal posto di lavoro potranno richiedere di lavorare a casa, la modalità dovrà essere concordata con il proprio dirigente. Chi usufruirà del lavoro agile dovrà andare fisicamente in ufficio una volta alla settimana per mettere in rete quanto prodotto. In questo periodo, al fine di garantire comunque il diritto alla salute, si attiveranno, su indicazione dei dirigenti, istituti quali le ferie pregresse o, eventualmente, dell'anno in corso.

Sarà data priorità per lo smart working ai lavoratori con patologie che in caso di contagio metterebbero maggiormente a rischio la loro salute; seguiti dai dipendenti che si avvalgono di mezzi di trasporto pubblico per raggiungere la sede di lavoro; lavoratori sui quali grava la cura dei figli, visto che le scuole sono chiuse, e di persone di età superiore a 65 anni.
Per quanto riguarda l'accesso agli uffici comunali per i cittadini saranno limitati ai casi eccezionali, gli utenti potranno inviare mail o pec e telefonare, saranno indirizzati alla persona competente che li aiuterà a risolvere il problema negli orari e giorni di apertura al pubblico già previsti. Nei casi in cui la presenza del cittadino sarà necessaria, sarà fissato un appuntamento in modo da evitare la presenza contemporanea di più persone e il conseguente rischio di contagio.
«E' uno sforzo - conclude il vicesindaco Briganti - che non ha la pretesa di essere la migliore soluzione possibile, siamo costantemente disponibili a rivederla, ma siamo anche convinti che sia un buon punto di partenza, al quale stavamo lavorando già da tempo, e che ora abbiamo accelerato a tutela di tutto il personale dipendente e della cittadinanza».
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