Celentano: «Patrocinio negato? Nessun burattinaio, ho deciso io». Ma l'opposizione attacca

Celentano: «Patrocinio negato? Nessun burattinaio, ho deciso io». Ma l'opposizione attacca
di Andrea Apruzzese
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Giovedì 6 Luglio 2023, 11:31

«Non ho richiami dall'alto, non c'è nessun burattinaio. Quello che ho fatto nel bene e nel male l'ho fatto da sola. Da sola, d'impulso, con la mia generosità, ho deciso di darlo, anche senza consultarmi con la mia maggioranza, con la quale mi scuso». Così la sindaca di Latina, Matilde Celentano, ha ieri spiegato in Consiglio comunale quanto accaduto, con il patrocinio prima concesso al Lazio Pride dell'8 luglio e poi l'ha ritirato 24 ore dopo. «Mi aspettavo un ponte, dagli organizzatori. Ma non c'è stato. Ho spiazzato tutti. La verità è che non lo volevate, questo patrocinio, volevate solo fare polemica, parlarne. E non c'è stata una revoca, ma una mancata concessione, io non l'ho firmato. E mi è stato detto "risposta insufficiente, lei deve andare oltre". Ma come? Mi è stato chiesto di violare la legge, di registrare figli nati da mamma surrogata. Io ho giurato sulla Costituzione, la conosco bene e sempre mi atterrò. L'articolo 3 dice che tutti i cittadini sono uguali, ma articolo 4 dice che devono rispettare la legge. Io sono una donna di Stato, io devo far rispettare la legge, io mi sono informata all'anagrafe, c'è stato solo un caso di un figlio che ha posto quesito e ministero ha detto no; i possono registrare solo se sono due donne, una dichiara di essere la madre e l'altra l'adottante. Ma la maternità surrogata in Italia è vietata!».

La prima cittadina ha fornito la sua spiegazione in risposta alla mozione del Pd sulla revoca della concessione del patrocinio. Un dibattito infiammatosi, con dure contrapposizioni tra la maggioranza che difende la sua prima cittadina "dalle strumentalizzazioni" e la minoranza che senza mezzi termini boccia quella che viene definita una "brutta figura". Da un lato, la maggioranza che, con Simona Mulé, prima parla di «pratica inumana l'utero in affitto, che considera i bambini come merce» e poi si dichiara «contro ogni fanatismo», e Leonardo Majocchi (Pd) che le ribatte «la comunità Lgbtq+ la ringrazia per averci ricordato l'ingresso nella civiltà contemporanea».

CENTRI DIURNI

Diversi i temi affrontati ieri: approvata all'unanimità anche la mozione di Lbc per la riapertura dei centri diurni per disabili e per la stesura di un regolamento e di nuove quote, inferiori a quanto previsto in precedenza durante la gestione commissariale. «Con la mozione spiegano la prima firmataria Floriana Coletta e gli altri consiglieri del movimento il regolamento potrà tornare in commissione e passare per il necessario confronto con le famiglie con l'obiettivo di rivedere il contributo richiesto dall'amministrazione. Le famiglie avevano segnalato il problema di un impegno economico troppo gravoso in questo particolare periodo storico». «Alla prima seduta utile di commissione sarà esaminata una mia proposta di modifica del regolamento - ha risposto l'assessore ai Servizi Sociali, Michele Nasso - e auspico nel frattempo anche la riapertura di almeno due centri entro metà mese».
Il Consiglio ha anche approvato una modifica al Dup per mutare i capitoli di utilizzo di fondi per un eventuale direttore generale esterno all'amministrazione.

COMMISSIONI

Approvato ieri all'unanimità anche il nuovo schema delle commissioni consiliari, che potranno così ora iniziare a riunirsi, a partire dall'elezione dei rispettivi presidenti.

Saranno undici anziché dieci come in passato: viene infatti creata la nuova commissione Pianificazione strategica per la verifica degli iter dei progetti Pnrr e dei rispettivi fondi. In base ai calcoli, dei 121 seggi disponibili, 34 sono per FdI, 19 per la lista Celentano, 15 per la Lega, 11 per FI, 8 per l'Udc per la maggioranza; 15 per Lbc, 11 per il Pd, 4 per il M5S, 4 per Per Latina 2032. Ciascuna commissione avrà 11 membri, suddivisi in 8 per la maggioranza e 3 per la minoranza.

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