Blindato l'iPhone del killer di Cisterna di Latina, domani nuovo sopralluogo

Blindato l'iPhone del killer di Cisterna di Latina, domani nuovo sopralluogo
di Marco Cusumano e Elena Ganelli
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Febbraio 2024, 16:10

L'INDAGINE

Il killer di Cisterna di Latina, Christian Sodano, aveva tre smartphone e un tablet, tutti sequestrati dalla polizia. Le analisi degli apparecchi diranno molto sulle minacce del finanziere nei confronti di Desyrée Amato e della sua famiglia, ma le operazioni tecniche non stanno procedendo in maniera fluida. Il telefono più utilizzato da Sodano è infatti uno smartphone di ultimissima generazione, un iPhone 15 Pro Max da 1.400 euro, un apparecchio che sta mettendo in difficoltà i consulenti tecnici incaricati di isolare tutti i dati utili: chat, foto, video, audio, messaggi vocali, posizioni gps, tempi e orari di utilizzo. Ogni singolo dato potrebbe essere utile nell'esatta ricostruzione dei duplice femminicidio, ma soprattutto potrebbe servire per comprendere la portata delle minacce rivolte alla famiglia Amato nei giorni, o addirittura nei mesi, precedenti alla strage.

Ma la protezione dello smartphone sta mettendo a dura prova i tecnici, tanto che potrebbe essere effettuata una procedura particolare per sbloccare il telefono con il supporto della casa madre, il colosso Apple. Un problema che ha avuto diversi precedenti anche negli Stati Uniti dove le tecniche di "Mobile Forensics", la disciplina che si occupa di isolare dati da apparecchi mobili, sono molto avanzate. In molti casi ci sono state difficoltà nell'effettuare la "copia forense" di uno smartphone iPhone 13, figuriamoci per il 15, l'ultimo modello.
Le attività tecniche sono in corso anche sugli altri apparecchi di Sodano, sui due cellulari delle vittime e su quello di Desyrée che è stato prelevato soltanto domenica nella casa del delitto, dove era rimasto da martedì dopo la fuga della ragazza.

NUOVO SOPRALLUOGO

Intanto il sostituto procuratore che indaga sul duplice delitto, Valerio De Luca, ha fissato un nuovo sopralluogo, domani, nella villetta di Cisterna di Latina. Questa volta, oltre alla polizia Scientifica, saranno presenti anche gli avvocati difensori di Sodano e il legale nominato dalla famiglia delle vittime, l'avvocato Marco Fagiolo. La Procura potrebbe procedere con ulteriori accertamenti, così come potrebbe arrivare qualche indicazione o richiesta da parte degli avvocati. In assenza di ulteriori esigenze investigative la villetta potrebbe essere dissequestrata e restituita a Desyrée e al padre, al momento ospiti di amici in un ambiente protetto. Difficilmente decideranno di tornare, almeno per il momento, nella casa del duplice delitto. 

IL TRASFERIMENTO

Christian Sodano è ancora detenuto nel carcere di via Aspromonte ma probabilmente sarà trasferito in un altro istituto.

I suoi legali, gli avvocati Lucio Teson e Leonardo Palombi, già nei giorni scorsi hanno depositato una richiesta, affinché il loro assistito possa lasciare la casa circondariale del capoluogo pontino dove è detenuto dalla notte del duplice omicidio di Cisterna, esattamente una settimana fa. L'istanza ha già ricevuto il parere favorevole del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, e non dovrebbero esserci ostacoli. Attualmente il finanziere 27enne si trova in isolamento, controllato a vista, ma è una situazione che non può protrarsi a lungo sia per la situazione di sovraffollamento della struttura penitenziaria che per le esigenze legate alla sorveglianza del detenuto. L'obiettivo sarebbe quello di farlo trasferire in un carcere militare almeno in attesa dei prossimi passi dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Latina, essendo lui un appartenente alla Guardia di Finanza, ma nel caso di condanna, se gli venisse applicata la pena accessoria della cosiddetta "degradazione", dovrebbe comunque scontare la pena in un carcere non militare. A dire l'ultima parola sul trasferimento sarà comunque l'autorità penitenziaria.

Sul fronte giudiziario si fa sempre più concreta l'ipotesi della premeditazione del delitto, anche alla luce delle diverse minacce contenute nei messaggi inviati da Sodano alla ex fidanzata e poi inoltrati alla sua amica del cuore. Inoltre, se la Procura dovesse ritenere sufficienti e evidenti le prove acquisite finora a carico di Sodano, potrebbe chiedere al giudice di procedere con il giudizio immediato. In questo caso si andrebbe a processo saltando l'udienza preliminare.

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