Amnèsia, la pericolosa droga mix di eroina e cannabis spacciata tra Latina e Priverno

Il gruppo di Canori e Nalin gestiva anche lo stupefacente che provoca vuoti di memoria

Amnèsia, la pericolosa droga mix di eroina e cannabis spacciata tra Latina e Priverno
di Marco Cusumano
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 12:29

Non solo cocaina e hashish. Il gruppo di narcotrafficanti guidato da Pietro Canori e Fabio Nalin gestiva anche lo spaccio di "amnèsia", una pericolosa droga che viene spesso consumata dai giovanissimi che ne sottovalutano gli effetti. Sembra infatti un semplice "spinello", ma in realtà di tratta di eroina e metadone spruzzati sulla marijuana, una miscela potentissima che crea una rapida dipendenza ma anche pericolose amnesie e per questo viene indicata tra le pericolose "droghe dello stupro".

Uno dei sequestri più corposi effettuati dai carabinieri nell'ambito dell'indagine "Ade" riguarda proprio la nuova droga amnèsia: 700 grammi divisi in sette panetti recuperati a Priverno.

Ma gli investigatori, basandosi su quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, sospettano che la quantità di droga immessa sul mercato pontino sia notevolmente superiore.

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Negli ultimi anni la quantità di amnèsia che circola tra i ragazzi è aumentata. I rischi sono enormi: la cannabis con l'aggiunta di eroina e metadone è una droga potenziata estremamente pericolosa, ma anche subdola. Questo perché i ragazzi più giovani, in genere sui 15-16 anni, si avvicinano allo spinello pensando di consumare una droga "leggera" ma in realtà stanno assumendo eroina, una droga dagli effetti purtroppo noti che crea una dipendenza fortissima in tempi rapidi. Inoltre il fatto di creare vuoti di memoria, può facilitare l'uso criminale dello stupefacente per creare situazioni favorevoli agli stupri, per questo l'amnèsia viene spesso accostata alle cosiddette "rape drugs", le sostanze psicoattive che vengono usate, all'insaputa della vittima, per le violenze sessuali.

Queste droghe possono avere effetti sedativi, ipnotici o causare amnesia, inoltre possono essere facilmente somministrate alla vittima, insieme a cibi o bevande, senza che questa se ne renda conto. Le più comuni droghe da stupro sono il Ghb, il Gbl, l'ecstasy e alcuni mix di Roipnol e Ketamina. Ma ora spaventa anche lo "spinello" modificato con eroina e metadone che può sembrare molto meno pericoloso di quanto sia effettivamente.

Secondo i carabinieri del nucleo investigativo di Latina, coordinati dalla Dda di Roma, il gruppo che operava tra Priverno e Latina aveva allargato la propria offerta di stupefacenti rivolgendosi così anche a chi era interessato a sostanze "nuove" e non soltanto a cocaina, hashish e marijuana. Un mercato in continua evoluzione ma sempre riconducibile ai "soliti noti", considerando che il nome di Pietro Canori ricorre da anni negli archivi delle forze dell'ordine. Il precedente arresto del 2019 fu portato a termine per un cumulo di pene su ordinanza emessa dalla Procura generale presso la Corte d'Appello di Roma. Canori doveva scontare la condanna a sette anni di reclusione per spaccio di stupefacenti ma, sapendo che sarebbe di nuovo finito in carcere, si organizzò per indicare il suo successore: non il figlio, per il quale non mostrava fiducia, ma Antonio Zuccaro, 34enne titolare di un tabacchi a Priverno, anche lui finito in carcere nell'operazione di lunedì mattina. Canori, nei lunghi anni di attività criminale, è stato destinatario di diversi mandati di cattura fuggendo anche in Spagna. Fu inserito nella lista dei 30 latitanti più pericolosi e poi arrestato a Madrid grazie a una complessa indagine internazionale.

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Altro nome di vertice nel gruppo è quello di Fabio Nalin, conosciuto nell'ambiente dello spaccio di droga e ora accusato di occuparsi dell'approvvigionamento e dello stoccaggio dello stupefacente che poi veniva venduto al dettaglio da una fitta rete di pusher, tra Latina, Priverno e tutti i paesi dei Monti Lepini.Di loro ha parlato più volte il pentito Agostino Riccardo, citato anche nelle carte dell'indagine "Ade" dei carabinieri. L'ex leader del clan Di Silvio indicò chiaramente i nomi dei narcotrafficanti e le zone di riferimento: «Ciprian, Canori e Nalin lavorano tutti per Patrizio Forniti. Ciprian gestisce Latina città, mentre Nalin e Canori si dividono i monti Lepini, quindi Sermoneta, Cori, Sezze». Una rete che, secondo i carabinieri, negli anni si è ulteriormente allargata. Offrendo sul mercato anche nuove droghe, sempre più pericolose.

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