A Latina aula consiliare nuova di zecca e tecnologica: ma per ora inaccessibile

A Latina aula consiliare nuova di zecca e tecnologica: ma per ora inaccessibile
di Andrea Apruzzese
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Lunedì 1 Giugno 2020, 09:42

Un'aula consiliare completamente nuova, tecnologica, informatica, più facile da gestire e soprattutto a prova di errore. Il Comune di Latina ha rivoluzionato l'assise dove si svolge il Consiglio. È ancora chiusa, per l'emergenza coronavirus, con le sedute che si svolgono tuttora in modalità telematica, ma sarà pronta per accogliere i consiglieri, una volta finita la crisi. Approfittando infatti del fermo causato dal Covid-19, non appena è stato possibile riaprire i cantieri, piazza del Popolo ha terminato i lavori.
«Ogni scranno - racconta il presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Colazingari - sarà dotato di una nuova postazione che include nuovi microfoni, il dispositivo dove inserire la tessera elettronica di cui sarà dotato ogni consigliere, i pulsanti per il voto elettronico». Come nelle aule più moderne, poi, vi saranno schermi su cui visualizzare il consigliere che sta intervenendo, l'elenco dei prenotati, e soprattutto il timer per la durata degli interventi stessi. «Sarà più semplice e rapido, ma soprattutto a prova di errore, svolgere le operazioni di voto», aggiunge Colazingari. 
Operazioni di voto che ancora si svolgevano per alzata di mano.

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I tempi
Quando sarà possibile rientrare in aula? «I tempi non si annunciano brevissimi», spiega ancora il presidente. «Lo stato di emergenza decretato dal Governo durerà fino al 31 luglio e vigono tuttora le norme sul distanziamento. Distanziamento che nell'aula consiliare di Latina, per le sue dimensioni, per il numero delle persone che devono essere presenti, per la struttura e disposizione degli scranni stessi, non è possibile garantire». Colazingari ne parla in risposta anche alle polemiche lanciate ieri da Giovanna Miele (FI), secondo cui «il sindaco Damiano Coletta ha deciso di gestire la città a colpi di ordinane, escludendo da ogni decisione i consiglieri comunali. Un percorso preoccupante, che aveva preso il via con l'atto del presidente Colazingari che ha limitato la possibilità di far svolgere le commissioni oltre alla presentazione degli atti di ispezione dal arte dei consiglieri. Misure che, se erano consentite in periodo di emergenza, adesso dovrebbero essere azzerate».

Ma Colazingari non ci sta e ribatte come «le commissioni si possono svolgere e si stanno svolgendo in maniera ordinaria; chiaro se ci sono provvedimenti urgenti, questi abbiano la precedenza. Ci può essere una deroga, per le commissioni, laddove debbano essere mostrati elaborati particolari, ma ricordo che almeno fino al 15 giugno è sospesa ogni forma di riunione. Inoltre, il personale, anche di aula, è attualmente in smart working».
Andrea Apruzzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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