«Quel compagno ci picchia». E il bullo resta solo in classe ad Ancona

I bimbi disertano le lezioni per 2 giorni. Ma la preside: "Reazione esagerata"

«Quel compagno ci picchia». E il bullo resta solo in classe ad Ancona
di Michela Allegri
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Sabato 29 Gennaio 2022, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 09:52

Tutti a casa, lontani dai banchi di scuola. Ma questa volta non c'entrano il Covid, la quarantena e la didattica a distanza. In una elementare di Jesi, in provincia di Ancona, per due giorni si è presentato in aula un solo alunno, di 8 anni. È il risultato di uno sciopero indetto dai genitori di tutti gli altri bambini: le famiglie hanno tenuto a casa i piccoli in segno di protesta contro l'istituito, perché quel compagno li avrebbe vessati per due anni con insulti, spintoni, atti di bullismo, e non sarebbero stati presi provvedimenti adeguati. È successo nella scuola primaria Collodi.
LO SCIOPERO
Lo sciopero dalle lezioni è iniziato giovedì e ha coinvolto 14 studenti.

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I racconti dei piccoli vanno avanti da anni.

Alcuni di loro sono tornati a casa con lividi, occhi gonfi, graffi. Ma in questi ultimi mesi, con parte dei bimbi costretti a seguire le lezioni da casa a causa dei contagi, i genitori hanno visto con i loro occhi la situazione. «Durante una delle ultime lezioni quel bambino ha lanciato un banco», ha raccontato una delle mamme.

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«Abbiamo deciso di tenere i nostri figli a casa perché non ci sentiamo più al sicuro. Sono due anni che i nostri piccoli subiscono botte, interruzioni di lezioni, parolacce e insulti da parte di un bambino di 8 anni. Abbiamo fatto una relazione al vice questore, sono state attivate anche figure professionali e assistenti sociali, ma nulla. Le maestre le hanno provate tutte. Ecco perché chiediamo a gran voce che vengano adottate misure efficaci a tutela dei nostri figli», hanno invece dichiarato i rappresentanti del gruppo di genitori che ha organizzato la protesta. Mamme e papà, preoccupati, raccontano di un bambino che si è ritrovato con un dente scheggiato, una bimba che è stata colpita in testa con dei pugni. A un altro compagno sarebbe stata lanciata dell'Amuchina negli occhi. Da qui la decisione di scioperare e la richiesta di intervenire con provvedimenti disciplinari adeguati.
LA PRESIDE
Sul caso è intervenuta la preside, Lidia Prosperi: «Sono perfettamente a conoscenza della situazione e sono intervenuta ripetutamente negli ultimi due anni - ha detto la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo San Francesco, di cui fa parte la classe elementare - La scuola sta facendo quello che può con i mezzi a disposizione. Non ignoriamo il problema, ma nessuno ha purtroppo la bacchetta magica».

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Nella scuola sono state organizzate diverse riunioni, ma ci sono stati anche incontri con lo psicologo, assemblee, colloqui tra il bambino e la preside. Interventi che, a detta dei genitori, non avrebbero risolto la situazione. Per la dirigente scolastica, però, «l'esasperazione dei genitori è sfociata in un modo assolutamente inadeguato e inopportuno. Persone che hanno ragione sono passate dalla parte del torto. Il problema c'è, e non lo nego, ma la risposta scelta ha superato i limiti». Per i genitori, invece, si tratta di una situazione diventata ormai insostenibile: in classe il clima è irrespirabile - raccontano - e contribuisce a rendere ancora più pesanti giornate già messe a dura prova dall'emergenza Covid e dall'utilizzo della Dad. «Non riteniamo giusto che a rimetterci debba essere l'attività didattica. Andremo fino in fondo e siamo già ricorsi a vie legali», hanno fatto sapere mamme e papà, aggiungendo che, in passato, altri genitori sono stati costretti a cambiare scuola ai figli a causa di questa vicenda. Una circostanza negata dalla preside: «Un paio di bambini hanno cambiato scuola per motivi familiari ben diversi».

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LE LEZIONI
Nel frattempo, per due giorni il bimbo accusato di essere un baby-bullo è rimasto solo in classe. Quando i genitori lo hanno portato a scuola hanno scoperto che avrebbe trascorso la mattinata in un'aula deserta e che avrebbe seguito le lezioni in solitudine, con le maestre. Lunedì dovrebbero tornare a scuola tutti i compagni.
 

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