Youtube, la Procura di Milano ordina atti al colosso californiano sui video delle cinque sfide

Igor Maj, 14enne di Milano, trovato morto dopo un video su Youtube
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Mercoledì 19 Dicembre 2018, 19:35
Erano immagini terribili ma quello era un video come altri  che generava incassi attraverso 'banner' pubblicitari. Per questo la Procura di Milano chiede ora in modo ufficiale al colosso del web Youtube di chiarire in che modo  vennero valutate quelle immagini terribili che dovevano essere soggette, secondo la policy della società californiana controllata da Google,  ma non lo furono, a un filtro dopo il caricamento dell'utente:
Così i pm hanno inoltrato un «ordine di esibizione atti» sul noto video, da quasi un milione di visualizzazioni, su «cinque sfide pericolosissime», tra cui l'auto-soffocamento (detto 'blackout'), guardato poco prima di morire da Igor Maj, il 14enne trovato impiccato nella sua camera il 6 settembre scorso, nel capoluogo lombardo. Nell'inchiesta per istigazione al suicidio, condotta dalla Polizia postale e coordinata dal pm Cristian Barilli del dipartimento guidato dall'aggiunto Letizia Mannella, è stato iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto un 24enne di origine indiana, l'utente che avrebbe prodotto e caricato il video. Gli inquirenti, però, vogliono sapere da YouTube, che però non è indagata,  se e come la piattaforma valutò quel video. 

Nel filmato - la cui visione venne inibita ai maggiorenni da YouTube, ma solo dopo la morte del ragazzo e dopo un decreto di sequestro firmato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, con cui fu anche totalmente oscurato - le cosiddette «sfide», tra cui il il 'blackout', venivano presentate come «pericolosissime» ma in
modo beffardo, anche perché, allo stesso tempo, venivano descritte in tutti i dettagli.

La Procura, dunque, è in attesa che il "colosso" californiano, anche attraverso i suoi uffici legali in Italia, risponda alla richiesta. 
Nel frattempo, è stato individuato nelle scorse settimane il giovane, residente nel Mantovano, che realizzò e caricò sul web il filmato, il quale interrogato si è difeso sostenendo che nel video lui sconsigliava di mettere in pratica quelle sfide.  Gli inquirenti dovranno valutare se al 24enne sia possibile imputare l'istigazione al suicidio o se si sia trattato di un gioco sfuggito al controllo del 14enne fino alle estreme conseguenze, ma senza profili di responsabilità penale. Diversi e complessi, quindi, i profili giuridici attorno ai quali ruota l'indagine milanese. 
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