Trento, nuovo regolamento dell'Università tutto declinato al femminile anche se i ruoli sono ricoperti da uomini: la svolta inclusiva

Il rettore Deflorian plaude alla decisione unanime del Cda: "Come uomo mi sono sentito escluso. Questo mi ha fatto molto riflettere sulla sensazione che possono avere le donne"

Trento, nuovo regolamento dell'Università tutto declinato al femminile anche se i ruoli sono ricoperti da uomini: la svolta inclusiva
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Sabato 30 Marzo 2024, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 16:22

Sulla carta saranno tutte donne, anche se sono uomini. È unico nel suo genere questo Regolamento varato all'unanimità dall'Università di Trento dove si prescrive che tutte le cariche siano scritte d'ora in poi al femminile. Anche se quei ruoli non sono ricoperti da donne. Ma è giusto?

Il rettore dice che è simbolico. L'uso del "femminile sovraesteso" per le cariche e i riferimenti di genere serve per «dimostrare parità a partire dal linguaggio dei nostri documenti», spiega Flavio Deflorian. 

Per applicare questa prescrizione è stato introdotto un apposito comma: “I termini femminili usati in questo testo si riferiscono a tutte le persone” (Titolo1, art. 1, comma 5).

Una scelta - si legge sul sito dell'Ateneo - che ha una valenza fortemente simbolica e che segue altre decisioni in questo senso intraprese a partire dal 2017 con l’approvazione del vademecum “Per un uso del linguaggio rispettoso delle differenze”.

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Il rettore: «Quando leggo il nuovo Regolamento mi sento escluso e capisco quello che provano le donne»

È il rettore Flavio Deflorian a spiegare la genesi e le ragioni di questa decisione: «Nella stesura del nuovo Regolamento abbiamo notato che accordarsi alle linee guida sul linguaggio rispettoso avrebbe appesantito molto tutto il documento. In vari passaggi infatti si sarebbe dovuto specificare i termini sia al femminile, sia al maschile. Così, per rendere tutto più fluido e per facilitare la fase di confronto interno, i nostri uffici amministrativi hanno deciso di lavorare a una bozza declinata su un unico genere. Hanno scelto quello femminile, anche per mantenere all’attenzione degli organi di governo la questione. Leggere il documento mi ha colpito. Come uomo mi sono sentito escluso. Questo mi ha fatto molto riflettere sulla sensazione che possono avere le donne quotidianamente quando non si vedono rappresentate nei documenti ufficiali. Così ho proposto di dare, almeno in questo importante documento, un segnale di discontinuità. Una decisione che è stata accolta senza obiezioni».

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La presidente, la rettrice, la segretaria, le componenti del Nucleo di valutazione, la direttrice del Sistema bibliotecario di Ateneo, le professoresse, la candidata, la decana…Termini come questi sono dunque citati e ripetuti più volte in riferimento a tutte le persone a prescindere dal genere, nelle quasi cinquanta pagine che compongono il nuovo Regolamento di Ateneo che, dopo alcuni passaggi formali, sarà emanato, trasmesso alle strutture e pubblicato sul sito di Ateneo, dove sarà liberamente consultabile.

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