Tajani: "Impresso cambio di passo, ma ancora lavoro da fare"
«Il 24 agosto di 7 anni fa la prima terribile scossa di una lunga sequenza sismica che devastò il Centro Italia. 299 persone morirono a causa del terremoto. Non mi sono mai sottratto dinanzi alle nostre responsabilità, soprattutto quando ero presidente del Parlamento europeo, cercando di far arrivare ogni risorsa possibile ai cittadini colpiti dal sisma». Lo dichiara in un post su Facebook il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani. «Dall'inizio di quest'anno siamo finalmente riusciti ad imprimere un cambio di passo per la ricostruzione e i dati sulle erogazioni dei fondi nei primi 6 mesi del 2023 hanno fatto registrare una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche grazie allo snellimento della burocrazia, dei lavori pubblici e ad un maggior supporto ai comuni», prosegue Tajani. «Siamo consapevoli che ancora tanto deve essere fatto, Forza Italia e tutto il Governo garantiranno ogni sforzo pur di restituire piena dignità ai territori che ancora oggi soffrono le conseguenze del terremoto, ai 30mila cittadini che ancora oggi usufruiscono di una forma di assistenza abitativa. Il nostro impegno è per onorare la memoria delle vittime e dei loro familiari, ai quali rivolgo un pensiero di affetto e vicinanza in questa giornata di ricordo», conclude il titolare della Farnesina.
Rocca: "Priorità assoluta è la ricostruzione"
«Alle 3.36 del 24 agosto di 7 anni fa, una scossa di magnitudo 6.0 squarcio il Centro Italia e il cuore della nostra regione.
I vigili del fuoco ricordano le 299 vittime
«Sette anni fa il terremoto CentroItalia colpì Amatrice e altre comunità nelle Marche, Umbria e Abruzzo: le squadre dei #vigilidelfuoco operarono sin da subito, salvando 297 persone tra le macerie. Oggi il pensiero del Corpo nazionale è per le 299 vittime». Così in un tweet i Vigili del Fuoco.
Per il settimo anniversario del terremoto ad Amatrice, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha diffuso una nota: «A sette anni dal sisma che alle 3.36 del 24 agosto 2016 ha colpito il Centro Italia, la ricostruzione è ancora incompiuta. E una ferita che non si è chiusa e fa ancora male».
«In quella terribile notte, una forte scossa ha dato il via a una sequenza distruttiva che si e protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto della nostra Nazione.
«Molto rimane da fare per rispondere al desiderio dei nostri connazionali di continuare a vivere dove sono nati e cresciuti. L'Appennino centrale è il cuore d'Italia e chi lo vive è un popolo orgoglioso e capace di rialzarsi. Il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci - aggiunge -. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l'economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere».