Saetta, il primo cane robot dei carabinieri: ​può aprire porte, individuare agenti chimici e asportare ordigni

Controllato da un tablet a distanza (fino a 150 metri), potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati

foto
Martedì 19 Dicembre 2023, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Non abbaia, ma può aprire porte, individuare agenti chimici e asportare ordigni. Il primo cane-robot è da oggi in servizio nell'Arma dei Carabinieri. È stato chiamato «Saetta», rievocando il simbolo presente sulle fiancate delle autovetture di pronto intervento, con la tradizionale livrea blu e rossa dell'Arma ed è stato assegnato inizialmente al Nucleo Artificieri di Roma.

Saetta, il cane robot dei carabinieri

Controllato da un tablet a distanza (fino a 150 metri), potrà muoversi anche su terreni impervi e non percorribili dai normali veicoli ruotati o cingolati. Con l'ausilio del cane-robot sarà possibile svolgere rischiose attività di ricognizioni anti-sabotaggio al posto dei militari specializzati, sfruttando le sue spiccate capacità di mobilità come quelle di salire e scendere da rampe di scale ed aprire autonomamente porte e rimuovere ostacoli. Saetta potrà mappare luoghi attraverso avanzatissimi sistemi di rilevazione laser e termici, evidenziando la presenza di minacce e individuando, con l'ausilio di strumentazione dedicata, le più fievoli tracce di esplosivo e di agenti chimici e radiologici.

Come funziona

Il cane robot opererà con il proprio braccio robotico per asportare ordigni, compresi i grossi petardi inesplosi che, specialmente a Capodanno, minacciano l'incolumità dei cittadini nelle aree urbane.

Infine, sarà in grado di rifornire equipaggiamenti i militari impossibilitati a muoversi. L'innovazione. informa l'Arma, consentirà di innalzare gli standard di sicurezza complessivi anche in prospettiva del Giubilare del 2025, che vedrà riversarsi a Roma milioni di persone. Saetta è «un altro passo della costante attività di ricerca e sviluppo dell'Arma nell'ambito delle nuove tecnologie, con lo scopo precipuo di implementare ulteriormente efficienza ed efficacia del servizio offerto al cittadino». Saetta, si puntualizza, non è stato «arruolato» per sostituire carabinieri e unità cinofile, «bensì per ridurre il pericolo, facilitare la gestione delle situazioni operative più ostili e quindi rappresentare un valore aggiunto nelle attività istituzionali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA