ReWorld: ecco S-Assessment, il primo indice italiano per misurare scientificamente la sostenibilità sociale delle imprese

ReWorld: ecco l’S-Assessment, il primo indice italiano per misurare scientificamente la sostenibilità sociale delle imprese
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Sabato 24 Febbraio 2024, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 26 Febbraio, 12:31

Si chiama S-Assessment ed è il primo strumento italiano per misurare scientificamente la sostenibilità sociale delle aziende e valutare l’impegno che il sistema imprenditoriale, e non solo, sta mettendo o può mettere in campo per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile in una delle tre aree prioritarie – la dimensione sociale, che affianca ambiente e governance – riassunte nell’acronimo inglese ESG (environment, social, governance).

L’S-Assessment è stato realizzato da ReWorld, start up innovativa a vocazione sociale fondata dalla scrittrice, giornalista e operatrice culturale Eugenia Romanelli.

I criteri su cui è impostata la valutazione sono stati calibrati con il DIAG, Dipartimento di Ingegneria informatica, ambientale e gestionale della Sapienza Università di Roma grazie a un progetto di ricerca finanziato da ReWorld, insieme a Eikon Strategic Consulting, Società Benefit e leader italiana nella misurazione dei media e delle percezioni sociali.

L’S-Assessment si basa sul Manifesto etico ReWriters, a sua volta ispirato al framework dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, sul quale vigila un Comitato scientifico di grande autorevolezza, che conta tra i suoi componenti lo psicoanalista Massimo Recalcati, la bioeticista Luisella Battaglia, presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica e componente del Comitato nazionale per la bioetica, Paola Di Nicola giudice cassazionista, Gianluca Felicetti Presidente della LAV, il movimento ambientalista Fridays for Future, il filosofo ed etologo Roberto Marchesini, Vincenzo Miri Presidente di Rete Lenford, Giorgia Ortu La Barbera Consigliera di fiducia per Rai, Sapienza e Greenpeace, Silvia Peppoloni Presidente di International Association for Promoting Geoethics, la scrittrice Lidia Ravera, Red Fryk Hey ballerina e coreografa autistica e attivista per le persone autistiche, Tiziana Catarci Direttrice DIAG Sapienza Università di Roma.

Questa innovativa survey traduce le 16 aree valoriali del Manifesto ReWriters in un agile questionario collegato ai 5 Obiettivi essenziali per la sostenibilità sociale: Salute e benessere, Parità di genere, Lavoro dignitoso e crescita economica, Riduzione delle diseguaglianze, Consumo e produzione responsabili.

Le risposte permettono di posizionare l’azienda su un indice, risultato dell’algoritmo creato da ricercatori e ricercatrici del DIAG Sapienza e di Eikon, articolato in quattro profili – corrispondenti ai badge Pioneer, Climber, Game Changer e Transformer – via via che cresce il contributo dato alla sostenibilità sociale, accompagnati da una serie di raccomandazioni che possono orientare le azioni future per raggiungere gli standard che nel 2030 diventeranno vincolanti.

L’intero processo di valutazione dura un anno.

“Finora le aziende si sono concentrate sulla sostenibilità ambientale, trascurando le tematiche relative al sociale e alla governance, che invece diventeranno centrali da qui al 2030, come ha dimostrato il recente report dell’ISTAT”, sottolinea Eugenia Romanelli, CEO di ReWorld. “Le organizzazioni che partecipano a questa innovativa valutazione avviano un percorso da seguire per diventare ReWriters ed aprire quindi la porta del nuovo mondo: l’unico possibile”.

“Il rigoroso processo di assessment si basa su fondamenti scientifici e metodologici internazionalmente riconosciuti e permette di valorizzare le aziende socialmente sostenibili, responsabili ed etiche, con indubbi vantaggi per la società, gli individui e le aziende stesse”, afferma Tiziana Catarci, Direttrice del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale A. Ruberti di Sapienza Università di Roma.

Tra le prime aziende che hanno aderito all’S-Assessment spiccano TIM e la RAI.

Per Enrica Danese, Responsabile Institutional Communication, Sustainability & Sponsorship del Gruppo TIM, “Le tematiche ESG sono al centro della nostra strategia, perché non sono soltanto un tema etico ma anche un formidabile motore di performance. Misurare i risultati delle attività sulla sostenibilità è il primo passo, avviato dal Gruppo TIM già da molti anni. Il secondo passo è certificare l'impatto del lavoro che facciamo secondo standard condivisi, ed è ciò che stiamo facendo per rendere ancora più trasparente la trasformazione ambientale e sociale che stiamo mettendo in atto, anche a livello culturale”.

“Un’occasione importante - sottolinea Roberto Natale, direttore di Rai Per la Sostenibilità ESG - innanzitutto per rendere chiaro che la sostenibilità o è anche sociale oppure non è, e che va misurata per rendere conto ai cittadini in modo trasparente dell’impegno del servizio pubblico. I valori dell’S-Assessment incrociano molte delle tematiche che sono alla base del prossimo Piano di Sostenibilità della Rai. Essenziale ora è saper imparare a contare e a rendicontare i propri avanzamenti. Non si parte da zero: sulle questioni di genere, ad esempio, il servizio pubblico ha messo a punto buone pratiche accompagnate dai numeri come il progetto No Women No Panel, per misurare la presenza delle donne in ogni dibattito pubblico, e il progetto 50/50, per spingere verso una maggiore presenza delle competenze femminili nelle trasmissioni Rai. Misurarsi dà concretezza ai cambiamenti.”

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