Pos rotto, malfunzionante o prezzi aumentati per chi vuol pagare con il bancomat: 20 negozi nei guai a Venezia

I controlli delle Fiamme Gialle veneziane hanno riguardato l’intera provincia e sono scattati soprattutto a seguito di segnalazioni pervenute al Servizio di Pubblica Utilità 117 da clienti, per lo più turisti o avventori di esercizi commerciali

Pos rotto, malfunzionante o prezzi aumentati per chi vuol pagare con il bancomat: 20 negozi nei guai a Venezia
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Lunedì 19 Settembre 2022, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 10:22

VENEZIA - Pagamento con il Pos rifiutato dai negozianti, con svariate scuse, scattano le segnalazioni dei clienti alla guardia di Finanza e in 20 finiscono nei guai.

I controlli delle Fiamme Gialle veneziane hanno riguardato l’intera provincia e sono scattati soprattutto a seguito di segnalazioni pervenute al Servizio di Pubblica Utilità 117 da clienti, per lo più turisti o avventori di esercizi commerciali, i quali lamentavano il rifiuto di accettare pagamenti elettronici - ad esempio, per continui malfunzionamenti del Pos, perché non in possesso di Pos o perché l’importo dell’acquisto era troppo basso - ovvero, in alcuni casi, l’applicazione di una maggiorazione del prezzo di acquisto in caso di pagamento tramite Pos anziché contante.

Il Pos è rotto, le scuse dei negozi

Le attività ispettive eseguite hanno consentito di constatare il rifiuto di accettare il pagamento elettronico da parte di 20 esercenti - bar, tabacchi, ristorazione e palestre - nei cui confronti sono stati redatti verbali trasmessi alla locale Prefettura, Autorità competente ad irrogare le relative sanzioni.

Prezzi aumentati se si paga con il Pos

Per ulteriori 5 soggetti (per quattro di essi è stato riscontrato un aumento del prezzo dei prodotti acquistati connesso alla richiesta di pagamento a mezzo bancomat mentre in un altro caso è stato applicato, da parte dell’esercente, uno sconto del 5% in caso di pagamento i contanti della merce acquistata), sono state inoltrate apposite segnalazioni all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, organo competente alla contestazione e all’accertamento del divieto di sovraprezzo per l’utilizzo dei citati strumenti di pagamento in relazione alle norme in materia di Codice del Consumo.

 

A partire dal 1 luglio, sono entrate in vigore le nuove disposizioni legislative che prevedono sanzioni per l’inosservanza dell’obbligo di accettare pagamenti elettronici, indipendentemente dagli importi. La norma, infatti, prevede, nei casi di mancata accettazione o rifiuto, da parte degli esercenti e professionisti, del pagamento da parte del cliente, anche per pochi euro, mediante “moneta elettronica” digitale (carte di credito, bancomat, carte di pagamento o prepagate e tutti i mezzi di pagamento elettronici che consentano la tracciabilità dell’incasso), una sanzione di 30 euro cui si aggiunge il 4% del valore della transazione elettronica rifiutata.

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