Morgan contrattacca: «Nessuna volgarità, nessun sessismo al MAXXI: con Sgarbi abbiamo animato una serata di altissimo valore culturale»

Il cantautore tenta di smontare le accuse sul dialogo che ha causato anche l'intervento del ministro Sangiuliano

Morgan contrattacca: «Nessuna volgarità, nessun sessismo al MAXXI: con Sgarbi abbiamo animato una serata di altissimo valore culturale»
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Lunedì 3 Luglio 2023, 21:04

Nessuna volgarità, nessun sessimo, anzi,  “una serata di altissimo valore culturale”. Morgan ribatte a chi ha accusato lui e il sottosegratario Vittorio Sgarbi di essere scaduti nel linguaggio e nei toni durante un evento al MAXXI. Una situazione che ha spinto il ministro Sangiuliano e il direttore Giuli del Maxxi a prendere le distanze. Morgan però ha detto al magazine MowMag che il primo "Si sta facendo influenzare da una visione distorta e manipolante, mentre Giuli si sta defilando per timore di perdere il posto”.

Il cantautore spiega che l'incontro con il sottosegretario alla Cultura all’apertura della stagione estiva del museo romano è stato solo “uno spettacolo ironico con citazioni di Roberto Benigni e Carmelo Bene".

Un evento durante il quale lui ha "cantato brani di  Bruno Martino, Tony Renis e parlato di Leopardi”. 

L'evento è duranto un paio d'ore e la parte che ha portato alla polemica è stata innescata dalla domanda: “Hai letto più libri o fatto l’amore con più donne? Quale è il tuo record?”.

Di lì sono partite le frasi che hanno scatenato la bufera indignando intanto alcune dipendenti del MAXXI che hanno scritto una lettera di protesta al direttore del museo. Poi la regista Cristina Comencini ha deciso di non presentare il suo libro al Maxxi. 

Ancora Morgan: "Ma io devo chiedere scusa per cosa? Io non ho detto nulla. Ma nemmeno Sgarbi deve chiedere scusa, lo conosciamo tutti da settant'anni, sappiamo come è fatto e non vedo perché ora si debba mettere in dubbio quella che è la sua figura, quando in realtà si sanno benissimo quali sono i suoi meriti".

Per il cantautore "è stata una serata di altissimo valore culturale - riporta ancora MowMag - in cui si è parlato di Leopardi, dove si è suonato De Andrè e Modugno. Questa è cultura e non vedo perché due battute goliardiche che non hanno nulla di sessista devono diventare un pretesto per accusare di non si sa cosa qualcuno che non ha minimamente sbagliato. Mi sembra tutta una manovra politica per mettere in cattiva luce una persona che invece ha una diversità totale dal modo in cui la politica e la cultura vengono fatte oggi in Italia. Noi siamo persone libere, libertarie, per cui questo Paese non dovrebbe castrarci, queste sono tutte manovre politiche". 

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