«Sei solo è sempre un Asino, vorrei spararti in bocca. Firmato ps». È il messaggio di posta elettronica indirizzato al presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e oggetto di denuncia per minacce e diffamazione. E non sarebbe l'unica querela presentata dall'Avvocatura regionale: anche se a Palazzo Balbi mantengono il massimo riserbo, risulterebbero infatti in lavorazione altre carte bollate relativamente a nuove minacce di morte indirizzate al governatore. La denuncia già presentata alla polizia postale e delle comunicazioni del compartimento del Veneto riguarda una mail spedita all'indirizzo istituzionale della presidenza della Regione da salvatoreperillo@icloud.com. L'oggetto della mail era Zaia. La frase riportata - asino, vorrei spararti in bocca - era chiaramente rivolta al governatore del Veneto. La missiva risale allo scorso settembre, ma solo ora si è saputo che è stata oggetto di denuncia. È stato il responsabile dell'Avvocatura regionale, Franco Botteon, a presentare per nome e per conto del presidente Zaia la denuncia-querela. Nel verbale l'avvocato Botteon ha segnalato che in data 21 settembre alle ore 20:59, alla mail istituzionale presidenza@regione.veneto.it, è giunta la missiva in questione e che, come indicato nell'oggetto, minaccia e diffamazione erano indirizzate a Zaia. Nel verbale della polizia il responsabile dell'Avvocatura regionale ha precisato che la casella mail istituzionale è visionata dallo staff presidenziale di circa 10 persone. Dopo quella di settembre sarebbero giunte a Palazzo Balbi altre minacce al governatore. E sembra che ci saranno altre denunce.
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I PRECEDENTI Anche in passato il governatore è ricorso alle carte bollate di fronte a minacce e ingiurie.
La solidarietà
«La violenza e gli stupidi non hanno ragione di esistere nella società civile»: così ha scritto il presidente della Lombardia Attilio Fontana sui social portando la sua solidarietà «all'amico Luca Zaia» dopo le minacce di morte ricevute via mail. «Buon lavoro a Luca - ha aggiunto .- e a tutti i veneti impegnati nell'emergenza Covid-19».