Espulso scafista dopo la condanna per omicidio

Espulso scafista dopo la condanna per omicidio
2 Minuti di Lettura
Martedì 5 Febbraio 2019, 22:07
È stato espulso appena uscito dal carcere di Orvieto dove ha finito di scontare la sua condanna un cittadino albanese al quale erano stati inflitti 26 anni di reclusione in quanto ritenuto responsabile, insieme ad un complice, dell'omicidio volontario di due finanzieri e di tre curdi, durante un'operazione contro l'immigrazione clandestina nelle acque antistanti la grotta Zinzulusa, a Castro Marina (Lecce), il 24 luglio 2000. Nella circostanza erano rimasti uccisi i militari Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, entrambi a bordo di una motovedetta che stava tentando di impedire lo sbarco e contro la quale lo scafista aveva lanciato il gommone del quale era al timone. L'albanese, all'uscita dal carcere è stato portato all'ufficio immigrazione della questura di Terni, dove gli è stato notificato il provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.

IL RIMPATRIO
È stato quindi condotto al centro di permanenza e rimpatrio di Potenza, in attesa del primo volo utile per il rimpatrio.
La notte del 24 luglio del 2000 la motovedetta impegnata nel canale d'Otranto venne speronata dal gommone al quale gli scafisti albanesi (che avevano appena fatto sbarcare dei clandestini), per evitare la cattura, avevano bloccato i comandi prima di fuggire. A bordo dell'imbarcazione della guardia di finanza c'erano quattro militari, che nell'urto con il gommone erano stati sbalzati in acqua. Due di loro, erano riusciti a salvarsi, ma Salvatore De Rosa e Daniele Zoccola, erano rimasti uccisi, insieme a tre curdi che non erano riusciti a sbarcare. I due albanesi accusati di essere alla guida del gommone furono arrestati alcune ore dopo la collisione. Sorpresi mentre a piedi percorrevano una strada della penisola salentina, a poca distanza dalla costa, vennero indicati come gli scafisti dai curdi che erano sul gommone e che erano stati soccorsi dai militari dopo la collisione. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA