Melania, i genitori parte civile
Parolisi indagato, venerdì interrogatorio

Melania Rea
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Mercoledì 22 Giugno 2011, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:26
ROMA - Dopo il fratello Michele, anche i genitori di Melania Rea, la madre Vittoria e il padre Gennaro, si sono costituiti parte civile nel procedimento aperto dalla Procura di Ascoli Piceno sull'omicidio della giovane donna di Somma Vesuviana. Per il delitto da ieri è indagato a piede libero il marito, Salvatore Parolisi, che venerdì dovrà comparire per un nuovo interrogatorio davanti al pm Umberto Monti. Il papà e la mamma di Melania invece non se la sono sentita di andare personalmente ad Ascoli: provati per l'omicidio della figlia, sono turbati anche dalla notizia dell'indagine a carico del genero.



Hanno dunque preferito trasmettere via fax la delega all'avvocato Mauro Gionni, che questa mattina l'ha depositata a Palazzo di giustizia. Il penalista è in attesa di indicazioni da parte della famiglia Rea sulla nomina di un consulente medico legale.



Lo zio di Melania: «Mi sento tradito ma Salvatore non è colpevole».
Gennaro Rea, zio di Melania per parte del padre, ha sempre sostenuto Salvatore Parolisi. È stato al suo fianco durante i funerali, durante gli interrogatori, durante la fiaccolata in memoria della ragazza di Somma Vesuviana. Ecco perché oggi dice di sentirsi «tradito e deluso» da Parolisi. «Continuo a credere che sia innocente anche se penso che lui sappia qualcosa, di sicuro il nostro rapporto è cambiato, per le bugie che ha detto anche a me, come quella sul telefonino». Gennaro, che durante la fiaccolata del giorno del compleanno di Melania, per tutto il tempo e sotto la pioggia, ha sempre tenuto stretto a sè Salvatore, un pizzico di fiducia ancora ce l' ha e dice: «Aspetto gli interrogatori». Poi, però, aggiunge: «È un fatto che la Procura, che ad oggi è stata molto garantista, ha preso questa decisione. Spero di non sbagliarmi su Salvatore, perchè se mi sono sbagliato sarà ancora più dura». I due amici, in queste ultime ore, non si sono sentiti. «Nei momenti bui sono sempre stato io a chiamarlo - conclude Rea - mi aspettavo che questa volta mi chiamasse lui ma non lo ha fatto».
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