Melania, la mamma ascoltata dai pm
«Sono stanca», poi piange a dirotto

Vittoria Garofalo, la mamma di Melania rea
2 Minuti di Lettura
Giovedì 13 Ottobre 2011, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 00:33
TERAMO - uscita poco prima delle 14.30, abbracciata al marito Giuseppe, dopo quattro ore di colloquio con i magistrati del pool teramano che indagano sul delitto della figlia: Vittoria Garofalo, la mamma di Melania Rea, è sembrata visibilmente provata dalla mattinata e dal rievocare gli ultimi contatti con la figlia prima del suo assassinio. Ha pronunciato soltanto un «sono stanca» e si è lasciata andare in un pianto liberatorio, accanto al figlio Michele e al cognato Gennaro. «Per noi è sempre un dolore tornare in questi posti dove prima facevamo dei bei viaggi perchè venivamo a trovare Melania in vita - ha detto il fratello della vittima, Michele -».



I Rea hanno fatto rotta verso Somma Vesuviana,
senza recarsi al bosco di Ripe di Civitella dove lo scorso 20 aprile fu ritrovato il cadavere di Melania, uccisa a coltellate. «È stata una giornata molto impegnativa e dolorosa - ha detto sempre Michele -. Con calma ci andremo da soli». Quanto al contenuto del colloquio con i pubblici ministeri Davide Rosati e Greta Aloisi, dinanzi ai quali Vittoria Garofalo ha parlato per la prima volta, c'è massimo riserbo anche dell'avvocato di parte civile, Mauro Gionni. Il solo Michele Rea ha ipotizzato quanto la madre ha potuto e dovuto riferire ai magistrati, soprattutto riconfermare quanto si erano dette lei e Melania al telefono poco prima che la mamma 29enne scomparisse: «L'ultima telefonata la conosciamo tutti, Melania dice che va tutto bene, dopo andiamo a fare una passeggiata a San Marco con Vittoria». Ma per la procura Melania a San Marco non c'è arrivata mai, perchè è morta prima.



Domenica la famiglia Rea ha organizzato una piccola festa: è il compleanno della figlia di Melania e Salvatore Parolisi, che compie due anni. «Sarà una giornata difficilisima - ha commentato Michele Rea, il fratello della vittima -. Perchè è difficile conciliare il dolore per Melania che non c'è più e la gioia del ricordo della nascita di mia nipote. Proveremo a farlo, regalandole questa festa». Michele Rea esprime poi il parere suo e della famiglia sulla richiesta di Salvatore di incontrare la figlia: «Il mio parere è no. Saranno gli altri poi a prendersi la responsabilità di questa decisione, ci sono gli organi istituzionali. Io non so cosa Salvatore abbia fatto e cosa sia in grado di fare...». Per l'avvocato di parte civile, Mauro Gionni, si tratta di una «operazione le cui modalità vanno valutate attentamente. Tenendo presente soprattutto una cosa: la piccola sente il padre al telefono e la mamma no. Non c'è telefono o colloquio che possa risolvere questo problema. La presenza del padre la bimba la percepisce, mi preoccupo di più che non può invece sentire la mamma». Ma Salvatore - ha chiesto un giornalista - ha mai provato a scrivere dal carcere ai parenti di Melania? «Che mi risulti - rivela Michele, smentendo articoli di stampa pubblicati di recente - alla famiglia Rea o a Vittoria no».
© RIPRODUZIONE RISERVATA