Mestre, mamma muore in casa per un malore: le figlie la vegliano per 3 giorni

Mamma muore in casa per un malore, le figlie la vegliano per 3 giorni
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Venerdì 2 Luglio 2021, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 14:25

MESTRE - Sono rimaste in casa per tre giorni con la salma della madre. Le due figlie non sono due ragazzine: l'hanno vegliata, hanno vissuto come se nulla fosse cambiato, in attesa che il padre tornasse dalla sua trasferta di lavoro. Una vicenda di grave disagio sociale, quella che mercoledì ha richiesto l'intervento della polizia locale di Venezia. Inizia tutto domenica, nell'abitazione di via Chioggia a Marghera. S.S., una donna di 50 anni, ha un malore e muore mentre si trova in casa con le due figlie (entrambi maggiorenni). Interviene l'Ulss, viene dichiarato lo stato del decesso della donna e i medici del 118 confermano la morte per cause naturali. Non ci sono dubbi, quindi, che spingano a muovere l'autorità giudiziaria a chiedere un'autopsia.

Viene informato anche il marito della donna che, però, è fuori per lavoro (a Treviso) e non rientra a casa nonostante il grave lutto.

A quel punto, però, qualcuno avrebbe dovuto avvertire un'agenzia funebre per la rimozione della salma e l'organizzazione del funerale. Solo che nessuno l'ha fatto. Mercoledì, quando l'uomo torna a casa, trova il corpo della donnain avanzato stato di decomposizione. A quel punto chiama la polizia locale. Così, intorno alle 22, gli agenti intervengono per capire cosa sia successo. E, soprattutto, capire cosa non abbia funzionato. A quel punto, viene subito contattata un'agenzia funebre (Lucarda) per la rimozione della salma. Non è escluso, visto che il caldo di questi giorni a cui è stato esposto il corpo, che sia necessaria anche una sanificazione degli ambienti dell'abitazione.

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CASO SOCIALE

Il caso della famiglia di S.S. è ben noto ai servizi sociali del Comune. Si tratta di una famiglia che vive in condizioni di forte indigenza e, nel tempo, sono stati diversi gli interventi economici. Un nucleo con gravi carenze e con diversi problemi, e l'epilogo di questo episodio ne è effettivamente una chiara dimostrazione. I servizi sociali sono intervenuti quindi con il servizio di polizia mortuaria e, ora, procederanno con l'organizzazione del funerale di povertà. Resta da capire, a questo punto, se ci siano delle responsabilità per l'accaduto. Se ci sia stato un corto circuito nelle informazioni passate nel corso dei vari interventi, se le figlie della donna fossero psicologicamente in grado di intendere e di prendere delle decisioni del genere. I Servizi sociali spiegano, però, di essere stati informati dell'accaduto solamente mercoledì, quando il marito della donna ha deciso di avvertire le autorità.

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