MESTRE - Sono rimaste in casa per tre giorni con la salma della madre. Le due figlie non sono due ragazzine: l'hanno vegliata, hanno vissuto come se nulla fosse cambiato, in attesa che il padre tornasse dalla sua trasferta di lavoro. Una vicenda di grave disagio sociale, quella che mercoledì ha richiesto l'intervento della polizia locale di Venezia. Inizia tutto domenica, nell'abitazione di via Chioggia a Marghera. S.S., una donna di 50 anni, ha un malore e muore mentre si trova in casa con le due figlie (entrambi maggiorenni). Interviene l'Ulss, viene dichiarato lo stato del decesso della donna e i medici del 118 confermano la morte per cause naturali. Non ci sono dubbi, quindi, che spingano a muovere l'autorità giudiziaria a chiedere un'autopsia.
Viene informato anche il marito della donna che, però, è fuori per lavoro (a Treviso) e non rientra a casa nonostante il grave lutto.
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CASO SOCIALE
Il caso della famiglia di S.S. è ben noto ai servizi sociali del Comune. Si tratta di una famiglia che vive in condizioni di forte indigenza e, nel tempo, sono stati diversi gli interventi economici. Un nucleo con gravi carenze e con diversi problemi, e l'epilogo di questo episodio ne è effettivamente una chiara dimostrazione. I servizi sociali sono intervenuti quindi con il servizio di polizia mortuaria e, ora, procederanno con l'organizzazione del funerale di povertà. Resta da capire, a questo punto, se ci siano delle responsabilità per l'accaduto. Se ci sia stato un corto circuito nelle informazioni passate nel corso dei vari interventi, se le figlie della donna fossero psicologicamente in grado di intendere e di prendere delle decisioni del genere. I Servizi sociali spiegano, però, di essere stati informati dell'accaduto solamente mercoledì, quando il marito della donna ha deciso di avvertire le autorità.