Decollo fallito per tre volte, il volo da Malaga a Treviso parte con dieci ore di ritardo: passeggeri in "trappola"

L’aereo inizia il rullaggio sulla pista ma a metà il pilota pianta i freni e torna in parcheggio. «Un problema all’aria condizionata» è la sintetica spiegazione data ai passeggeri che sono stati fatti scendere e si sono incamminati con un buono di dodici euro ciascuno verso i bar dell’aerostazione

Decollo fallito per tre volte, il volo da Malaga a Treviso parte con dieci ore di ritardo: passeggeri in "trappola"
di Andrea Zambenedetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Dicembre 2023, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 12:48

Per tre volte hanno ricevuto il segnale «Allacciare le cinture». Ma per partire hanno dovuto aspettare una giornata intera. Dall’alba al tramonto. Il volo Ryanair era previsto in partenza da Malaga (Spagna) pochi minuti dopo le sette di ieri mattina. Destinazione Treviso. Nessun seggiolino libero, come d’ordinanza nei voli europei a medio raggio. Ad occuparli friulani e veneti in egual misura, molti dei quali di rientro dopo la maratona che si è tenuta proprio nel fine settimana a Malaga. 


 

Ore 7 del mattino


L’aereo inizia il rullaggio sulla pista ma a metà il pilota pianta i freni e torna in parcheggio. «Un problema all’aria condizionata» è la sintetica spiegazione data ai passeggeri che sono stati fatti scendere e si sono incamminati con un buono di dodici euro ciascuno verso i bar dell’aerostazione.


 

Il secondo round


Ma è nel pomeriggio che l’inconveniente ha assunto i contorni del tragicomico.

Andiamo con ordine. «Per l’intero pomeriggio - racconta uno dei passeggeri residente nel pordenonese - non abbiamo avuto informazioni, salvo quelle reperibili dai monitor e dalla App». Alle 16 però si risale in aereo. «Partenza imminente» rassicurano gli altoparlanti. C’è chi si regola il sedile e chi distende le gambe. Ma c’è anche chi - dopo aver fatto il pieno di alcool durante la sosta - inizia ad intonare un coro molesto. E’ a quel punto che ci si ferma. Si apre il portellone e sale in cabina la Guardia civil spagnola. Assieme ad un addetto alla sicurezza. I tre amici vengono fatti scendere dall’aereo. Il portellone si chiude e sembra che l’odissea volga al termine.


 

Il terzo round

L’aereo un Boeing 737-800 lascia il parcheggio e si dirige verso la pista. Per la terza volta i passeggeri sentono la spiegazione sulle cinture e su come indossare le mascherine. Anche i più titubanti e pessimisti sono certi che la partenza sia questione di pochi istanti. Non è così perché a quel punto insorge «un problema burocratico». Il boeing ritorna quindi al parcheggio. Si spengono i motori e l’aria condizionata. Con buona pace della temperatura all’interno della cabina. Lo “stallo” è accanto all’aereo su cui i passeggeri erano già stati imbarcati la mattina.

 

L’epilogo


«A questo punto vediamo l’aereo su cui eravamo stati imbarcati questa mattina che sta partendo - racconta un altro passeggero - sembra una beffa. Noi siamo ancora fermi». Dentro l’aeromobile c’è chi perde la pazienza e chiede di scendere. Una situazione che rischia di sfuggire di mano ma a bordo ci si consola tra passeggeri, tra chi è sfinito e chi è esausto, si trova un po’ di serenità per rassicurare il vicino di posto. Alle 18,40 dopo due ore e quaranta dentro l’aereo si parte verso Treviso. Con la speranza che la nebbia non costringa a scegliere aeroporti alternativi e quindi ad allungare ulteriormente i tempi di rientro a casa. 


 

Il precedente


Domenica notte ad essere bloccati a Tirana un altro gruppo di viaggiatori, sempre diretti a Treviso. Per loro la soluzione è arrivata soltanto alle 14,40 di lunedì quando l’aereo è riuscito a decollare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA