Quali sono nel dettaglio i dati dei contagiati per ogni regione? E soprattutto quale incidenza ha la percentuale di casi positivi sul numero di abitanti? Si parla tanto della Lombardia come regione più colpita dall'epidemia, ma i numeri raccontano anche altre verità. Come si evince dal grafico, abbiamo calcolato e riportato, per ogni regione, oltre al dato della popolazione, anche il numero di persone risultate positive (dato aggiornato al 28 maggio), la percentuale di contagiati rispetto alla popolazione, quindi il numero di persone testate (e non il totale dei tamponi fatti, perché molti test sono stati fatti più volte alla stessa persona a distanza di tempo per verificarne l'eventuale guarigione), la percentuale di test effettuati rispetto al numero di abitanti e infine la percentuale di persone risultate positive rispetto ai tamponi effettuati.
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Uno dei dati che viene subito all'occhio è l'elevatissimo numero di casi positivi della Lombardia (oltre 88mila), nettamente superiore a quello delle altre regioni, ma questo è noto e si ripete da mesi. Ma non è altrettanto noto che, se andiamo a vedere il rapporto tra contagiati e il numero di abitanti, la Lombardia (con una percentuale di 0,88% abitanti positivi) non è la regione che sta peggio: la Val D'Aosta la supera, con un incredibile 0,94%. Segue poi il Piemonte con 0,70%, il Trentino Alto Adige con 0,65%, quindi Emilia Romagna e Liguria con 0,62%. La media di tutta Italia è 0,39%, e molte regioni sono abbondantemente sotto questa linea: addirittura solo lo 0,06% degli abitanti della Calabria sono risultati positivi, e sul podio delle regioni meno “infette” ci sono anche Basilicata e Sicilia con lo 0,07%. Con Campania e Sardegna che seguono a ruota (0,08%). Tra le regioni più “sane” anche il Lazio, con lo 0,13%. Abbiamo detto della Val d'Aosta, ma bisogna allora dire che è la regione che ha sottoposto a tamponi la percentuale più alta di abitanti: addirittura il 9,14%. In questa classifica seguono il Trentino Alto Adige col 7,05%, il Veneto (6,59%), il Friuli (6,28%) e l'Umbria (5,43%). La Lombardia è ferma al 4,20%, ancora più indietro il Lazio con il 3,37%. Ma ci sono due regione che non arrivano neppure al due per cento degli abitanti testati: sono la Puglia (1,89%) e la Campania fanalino di coda con un esiguo 1, 56% di abitanti testati.
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