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Tutto è partito quando la signora Renzoni ha avviato un inventario sull'importante collezione di bozzetti e opere pittoriche del famoso cartellonista toscano (dal 1945 al 1972 ha lavorato per le maggiori case cinematografiche americane firmando i manifesti di oltre tremila film).
In questa occasione, si è resa conto che mancavano circa 144 bozzetti riferiti ai più importanti manifesti del cinema internazionale realizzati dal "Nano", opere che erano state in parte esposte al Palazzo Blu di Pisa e a Palazzo Vecchio di Firenze nel 2017 in occasione di due mostre dedicate all’artista.
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La denuncia del furto, presentata dalla donna il 21 luglio del 2020 ai carabinieri, ha permesso l’avvio delle indagini che si sono concluse in soli 10 giorni anche grazie ad importanti informazioni assunte da chi aveva materialmente curato la catalogazione dei beni e che aveva segnalato la presenza di undici bozzetti mancanti in vendita presso un noto sito on line.
Le verifiche sul nickname del venditore e gli ulteriori accertamenti hanno segnato la pista: a mettere in vendita i bozzetti erano state due persone attive nella provincia di Lucca che, nel 2019, avevano avuto a vario titolo e per più volte, libero accesso all’abitazione del maestro. La perquisizione ha consentito di recuperare più della metà dei beni sottratti ed altri 65 bozzetti sui quali era ancora in corso l’inventariazione e non ancora denunciati come mancanti.
«Un recupero eccezionale, i miei più vivi complimenti ai Carabinieri - ha dichiarato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - Il ritorno nelle mani della famiglia proprietaria di questi veri e propri tesori del Novecento è una grande notizia non solo per l'arte e per Firenze , ma per la storia del cinema mondiale».
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