Il caldo scatena i virus: assalto agli ospedali. Tre morti per l'afa, incendi in Sicilia

Ai colpi di calore si sommano le infezioni per il cibo alterato

Il caldo scatena i virus, è assalto agli ospedali. E ci sono tre morti per l'afa
di Graziella Melina
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Martedì 25 Luglio 2023, 01:01 - Ultimo aggiornamento: 12:14

Strutture sanitarie al collasso, incendi, morti. Oltre a una serie di disguidi ed emergenze di portata variabile, dagli aerei che non riescono ad atterrare per la pista rovente alle città senza corrente elettrica perché le temperature estreme sciolgono i cavi interrati. L’ondata di caldo sull’Italia centro-meridionale, insomma, diventa un’emergenza a 360 gradi. E in attesa che da giovedì il termometro scenda, offrendo una tregua, sono ancora sedici le città da “bollino rosso”. 

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LA SANITÀ

Dopo la pandemia, dunque, i pronto soccorso si trovano di nuovo a rischiare il collasso, nonostante i malori legati alle alte temperature si ripetano puntuali ogni anno.

La Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) calcola un aumento medio di accessi del 30 per cento. Stando ai calcoli della Simeu (la Società italiana di medicina d’emergenza e urgenza) le diagnosi classificate come “colpo di calore” rappresentano il 4% del totale degli accessi di Pronto Soccorso. Le patologie peggiorate o acutizzate a causa del caldo estremo sono l’8% del totale; circa duemila persone ricorrono quotidianamente al Pronto Soccorso per un colpo di calore e 4600 per un effetto indiretto del caldo su altre patologie. Senza contare poi le infezioni intestinali causate da virus e batteri che si diffondono tramite alimenti esposti a sbalzi termici. E così le varie strutture sanitarie provano a ricorrere ai ripari, come possono.

«Tutte le aziende hanno disegnato i piani assistenziali e i servizi in relazione al numero dei residenti durante la stagione estiva – assicura il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore – Osserviamo ovviamente una situazione a macchia di leopardo e in alcune aree ci sono maggiori difficoltà». In realtà, potenziare la rete ospedaliera non è affatto semplice, visto che alla carenza dei medici e degli infermieri si aggiunge in questo periodo anche il ridimensionamento di ambulatori o reparti per le ferie del personale sanitario. «Noi non solo non stiamo diminuendo l’attività, ma stiamo caricando di turni e carico di lavoro i medici che sono operativi per consentire agli altri di andare in ferie – ribatte Fabio De Iaco, presidente della Simeu – Soprattutto nei pronto soccorso delle località turistiche ci sarebbe piuttosto bisogno di un incremento degli organici, ma non c’è quasi mai. Non dimentichiamo che solo per adeguare i pronto soccorso servirebbero non meno di 5mila medici».

 

E allora si prova a chiedere una mano ai medici di famiglia. «Per evitare il ricorso d’urgenza all’ospedale non deve mancare il supporto dei servizi territoriali, altrimenti la situazione diventerà critica – mette in guardia Migliore – I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta devono essere il braccio armato della sanità». Eppure, d’estate l’unico presidio aperto resta il pronto soccorso. «L’85 per cento di tutte le patologie da calore è facilmente prevenibile attraverso condotte responsabili e consapevoli – assicura Mario Balzanelli, presidente della Società italiana del sistema 118 (Sis 118) - E invece il numero di richieste che pervengono alla centrale operativa dal mese di giugno a oggi è aumentato di circa 25-26 per cento. Riceviamo chiamate da parte di un’utenza che si sente male anche per il caldo. In particolare gli anziani, che continuano a ostinarsi a uscire di casa sotto il sole ritenendo di poter fare le attività ordinarie. Ma poi dopo pochi metri si sentono male e svengono. Il problema è che in questo periodo sono soli, nessuno li aiuta. Per contrastare i rischi dovuti all’afa, chiederemo al ministro per la Protezione Civile Musumeci di comprare ventilatori per gli anziani disagiati». 

BILANCIO PESANTE

E sono anziane due delle tre vittime registrate ieri. Si tratta di un 62enne che a Sora, in provincia di Frosinone, si è accasciato a terra tra la folla durante uno spettacolo per una crisi cardiaca rivelatasi poi fatale e di un 71enne che, nel cagliaritano, si è sentito male mentre guidava in un parcheggio di un centro commerciale a Quartu Sant’Elena. La terza vittima è un 50enne tunisino che lavorava come bracciante agricolo a Montalto di Castro, sul litorale viterbese. L’uomo si è accasciato a terra mentre raccoglieva i cocomeri.

FIAMME E CAOS

Riflesso delle temperature elevatissime sono anche gli incendi, con diversi roghi - per fortuna senza vittime - segnalati in Calabria e in Sicilia, nell’area intorno a Palermo. Dalla parte opposta dell’isola, a Catania, c’è una città in ginocchio. Che, dopo il rogo che ha messo fuorigioco l’aeroporto, adesso deve fronteggiare l’assenza di luce e acqua. Il caldo record ha fuso i cavi interrati e compromesso il funzionamento delle pompe di sollevamento. Disguidi anche in Sardegna: con una temperatura sull’asfalto di 47 gradi, lo scalo di Olbia ha dovuto deviare su altri aeroporti, per motivi di sicurezza, alcuni dei voli in arrivo.

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