Punto da un calabrone chiama il figlio: «Ora mi passa». Ex assessore trovato morto in casa

La vicenda in provincia di Udine. Quando il figlio è arrivato nell'abitazione per Gilberto Trambaiollo non c'era più niente da fare

Punto da un calabrone chiama il figlio: «Ora mi passa». Ex assessore trovato morto in casa
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Venerdì 18 Agosto 2023, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 17:04

Punto da un calabrone è morto accasciato sulla poltrona del salotto, senza che i soccorritori potessero cercare di salvarlo con una fiala di adrenalina. La tragedia si è consumata nella tarda mattinata di ieri a Spilimbergo. Gilberto Trambaiollo, 75 anni, ex dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Maniago, ha accusato un malessere e ha telefonato al figlio Simone che lavora a Udine e abita nell’appartamento attiguo.

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La puntura e la corsa a casa

L’uomo si è immediatamente attivato per rientrare, convinto che non ci fossero comunque le condizioni di emergenza per attivare il 112.

Pare, infatti che a tranquillizzarlo sulle condizioni di salute fosse stato lo stesso genitore. «Mi ha punto qualcosa, ma adesso mi passa», la frase che avrebbe pronunciato. Il figlio ha comunque voluto richiamare il papà appena si è messo in auto, per trascorrere con lui una parte del tragitto al telefono per rassicurarlo e rassicurarsi. Gilberto Trambaiollo, però, non ha mai più risposto alle svariate chiamate giunte sul cellulare. Preoccupato per il possibile aggravarsi del quadro clinico, Simone ha contattato un vicino di casa, chiedendogli di andare a suonare il citofono per accertarsi di quanto stava succedendo nell’abitazione di famiglia.

L’anziano non ha mai più risposto nemmeno ai solleciti al citofono e alle urla che l’amico e vicino di casa aveva lanciato per cercare di attirare la sua attenzione. Senza perdere un sol secondo, e in accordo con Simone, l’uomo ha contattato la centrale operativa regionale della Sores che ha inviato sul posto i vigili del fuoco del locale distaccamento e un’ambulanza dal vicino Pronto soccorso. I pompieri hanno subito notato una finestra aperta nella zona della soffitta e, senza necessità di dover forzare una porta o rompere una finestra, hanno raggiunto la finestra con l’autoscala e sono scesi in casa.

La tragedia

Nel salotto, ormai privo di vita, c’era l’ex dipendente pubblico con il capo reclinato su un fianco. Sono stati fatti entrare anche gli infermieri del 118 e il rianimatore, che ha soltanto potuto constatare il decesso del paziente, proprio nel frangente in cui anche il figlio arrivava dalla sua disperata corsa in auto da Udine. Pochi dubbi sulla causa del decesso, che dovrà comunque essere confermata dal medico legale cui si sono rivolti i carabinieri della locale Compagnia: sul corpo della vittima si notava la puntura di un imenottero, probabilmente un calabrone. Escluse da subito responsabilità di terzi: l’anziano era chiuso in casa dall’interno.

Le testimonianze

Secondo quanto hanno riferito gli amici, Trambaiollo non aveva mai confidato loro di essere allergico: è possibile che non fosse mai stato punto in vita sua e quindi non sapesse del pericolo che correva. Il figlio Simone era letteralmente affranto: nell’arco di pochi mesi è rimasto orfano, visto che in primavera era mancata anche la mamma, nonché adorata moglie di Gilberto, Annamaria, vinta da un male incurabile. «La nostra comunità piange una bella persona - le parole dell’ex assessore e già presidente della Pro loco di Spilimbergo, Roberto Mongiat -: Gilberto era un generoso che si era messo a disposizione della città molti anni fa, ricoprendo l’incarico di consigliere comunale e assessore durante il mandato da sindaco di Alido Gerussi».

«Eravamo in giunta assieme e ricordo la sua laboriosità e il pensiero costruttivo - è andato avanti Mongiat - ricco di spunti per far crescere Spilimbergo. Era da sempre un entusiasta, ma la perdita della moglie lo aveva gettato nello sconforto, nonostante il figlio gli sia sempre stato oltremodo vicino». Attestazioni di cordoglio sono state inviate anche dall’amministrazione comunale in carica e da quanti lo hanno conosciuto anche in campo professionale. Resta il fatto che lo shock anafilattico che lo ha colpito dopo la puntura del calabrone, non perdona. Senza una adeguata terapia che deve essere fatta in tempi brevi il cuore cede e non ci sono possibilità di salvarsi. Sono tante le persone che non sanno di essere allergiche al veleno degli imenotteri.

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