Giulianova, a 92 anni ha vinto il Covid. Ogni giorno è sulla spiaggia

Giulianova, a 92 anni ha vinto il Covid. Ogni giorno è sulla spiaggia
di Giovanni Sgardi
4 Minuti di Lettura
Sabato 12 Dicembre 2020, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 08:56

Nemmeno il virus. Quel maledetto covid che lo ha messo fuori combattimento solo per qualche giorno, a 92 anni. Poi il tampone negativo, il via libera per tornare davanti al suo mare. Già, il Vecchio e il mare come nel romanzo di Hemingway, come le vite dipinte di acqua salmastra in Oceano mare di Baricco. Ma lui, Pasquale Di Marco, non conosce quei grandi autori e le loro storie. Lui è una persona semplice che ascolta e interpreta un canovaccio dagli echi primordiali: si siede davanti alle onde, ogni giorno, estate e inverno, con la sua seggiolina, e scruta quell'infinito azzurro. Perché? «Perché io e il mare abbiamo tante cose da dirci. Perché lui è il mio conforto e la mia medicina. Perché solo lui mi capisce». 

Coronavirus, due intere famiglie contagiate a Giulianova: due componenti attaccati al ventilatore polmonare

Covid, l’epidemia nascosta di Trento tamponi fantasma e dati fasulli

La star

Pasquale è diventato una star delle televisioni e del web, filmata e fotografata in continuazione sul lido di Giulianova.

Poi, due settimane fa, è sparito all'improvviso dalla spiaggia abruzzese, dove tanti conoscenti e curiosi lo aspettano tutte le mattine. Qualcuno ha pensato al peggio, ma nessuno sapeva come contattarlo. Poi ieri è tornato e ha raccontato come il peggio era stato sì in agguato, ma lui lo aveva schivato con il suo straordinario entusiasmo per la vita. A tradirlo è stata una cena tra amici, o meglio tra ex infermieri oggi in pensione. Quando lo hanno visto, sono stati baci e abbracci per questo protagonista di un talent fatto di silenzio e acqua marina. «Non sono riuscito a sottrarmi a tanto affetto» precisa. E il covid si è infilato nella festa, prendendo di sorpresa anche Pasquale. Tornato nella sua abitazione di Poggio San Vittorino, a 20 chilometri dalla spiaggia giuliese, è stato male due notti consecutive. «Mia nuora ha sentito che chiedevo aiuto nel sonno - dice - così mi ha portato a fare il tampone. Positivo. Sono caduto in depressione perché il coronavirus mi costringeva a stare chiuso in casa. Poi, ieri, mi sono negativizzato e sono tornato subito dal mio mare».

L'abbraccio

Due anni da quando è iniziato questo abbraccio amoroso. Che cosa avete ancora da dirvi, tu e il mare? «È un dialogo non solo di pensieri e di emozioni, per me il mare è un balsamo quando sto bene ed è una medicina quando non sono al massimo». Ora si avvicina il Natale, come lo passerai? «Purtroppo in casa non possiamo essere in molti, come ha stabilito il Governo. Per questo, forse, dovrò restare da solo e mia nuora mi porterà la cena nel mio appartamento, sotto quello degli altri familiari. Una cosa è certa: se la mattina di Natale sarà bel tempo, verrò ugualmente a Giulianova». Veramente, con l'Abruzzo in fascia arancione non potrebbe valicare i confini comunali... «Per stare tranquillo ho chiesto anche ai carabinieri se posso venire a Giulianova in auto, se mi fermano e mi tolgono la macchina per me sarebbe un dramma. Hanno detto che mi faranno soltanto una multa».

Coronavirus, tamponi di massa in Abruzzo. Dopo L'Aquila tocca a Teramo

Commozione 

Già, perché non può non commuovere anche i cuori sotto le divise la storia del Vecchio e il mare, diventata poesia solo dopo quattro chiacchiere tra Pasquale e un cronista. Di Marco viene da un passato in cui non poteva vedere nemmeno il sole, sepolto nelle miniere di carbone del Belgio. Dopo essersi spaccato le ossa a colpi di piccone, è riuscito a fare il salto di qualità diventando infermiere. Avrebbe potuto essere felice, ma la vita gli ha tolto la moglie. Lui, per consolarsi, ha iniziato ad allevare mucche, cavalli e caprette. Ma non bastava. Non gli bastava per ritrovare la serenità E alla fine il colpo di fulmine. L'abbrivio con la risacca, il mormorare dell'acqua increspata, i riflessi sui flutti, talvolta la furia delle onde, d'estate i tuffi dei bambini. Tutto va bene, se riguarda il mare. Pasquale siede di prima mattina, cappello in testa, scarpe da città, e lungi dal sentirsi fuori posto, scruta lontano. Ascolta una voce che sente solo lui. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA