La storia di nonno Lino, Pasquale Di Marco. Nemmeno il virus. Quel maledetto covid che lo ha messo fuori combattimento solo per qualche giorno, a 92 anni. Poi il tampone negativo, il via libera per tornare davanti al “suo” mare. Già, il Vecchio e il mare come nel romanzo di Hemingway, come le vite dipinte di acqua salmastra in Oceano mare di Baricco. Ma lui, Pasquale Di Marco, non conosce quei grandi autori e le loro storie. Lui è una persona semplice che ascolta e interpreta un canovaccio dagli echi primordiali: si siede davanti alle onde, ogni giorno, estate e inverno, con la sua seggiolina, e scruta quell’infinito azzurro. Perché? «Perché io e il mare abbiamo tante cose da dirci. Perché lui è il mio conforto e la mia medicina. Perché solo lui mi capisce».
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